Page 22 - Lorenzo Pietrasanta - L'orto per la famiglia
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cie presenti in consociazione e quindi con esigenze idri-
che alquanto diversificate, l’applicazione di tali metodi non
è sempre consigliabile, tranne che in caso di perfetta pro-
grammazione al momento dell’impianto dell’orto. In tal
caso conoscendo bene le esigenze idriche di singole spe-
cie ortive, purché ben separate, settore per settore, é pur
possibile tentare un impianto irriguo a goccia di durata sta-
gionale, creando con apposite valvole a sfera, perfetta in-
dipendenza tra un settore e l’altro. Nella pratica,
analizzando bene la natura e la granulometria del terreno,
sulla base dell’esperienza in sito si decide il da farsi.
Oggi un impianto irriguo a goccia di tipo “semiprecario”
non richiede perizie particolari, né un grande esborso di
denaro. Diciamo che non presenta problemi né tecnici né
economici particolari. Qualche problema invece sussiste
sul piano agronomico in ordine alla maggiore o minore dif-
fusione dell’acqua ai piedi della piantina, che a seconda
del tipo di terreno, della percentuale di sabbia, di argilla,
ecc. (granulometria), determina, influenzandolo, un di-
verso sviluppo dell’apparato radicale.
In estrema sintesi l’irrigazione a goccia localizzata, non
è consigliabile nei terreni molto sabbiosi e sciolti e, se pro-
prio si vuole fare, risulta indispensabile una fitta rete di di-
stribuzione dell’acqua irrigua tale che i buchi siano poco
distanti l’uno dall’altro.
I vantaggi di tal metodo irriguo sono l’economia di acqua
e di tempo impiegato nell’orto che pur è importante, così
come la minor presenza di “infestanti”, mentre gli svan-
taggi consistono in una maggiore rigidità nella eventuale
necessità di sostituire una coltura a causa di danni, o di
qualsiasi forma di insuccesso che pur deve essere consi-
derata una circostanza possibile.
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