Page 18 - Lorenzo Pietrasanta - L'orto per la famiglia
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zione ortiva, in qualunque terreno si ottengono molto
spesso dei prodotti soddisfacenti sia per qualità che per
quantità. Specialmente quando rimettiamo a coltura un
terreno che sia rimasto improduttivo per alcuni anni. Le
spiegazioni sono molteplici ma ora ne accenniamo alcune
soltanto.
Un terreno che è incolto da alcuni anni, risulta general-
mente dotato di adeguata quantità di sostanza organica.
Per effetto poi di microorganismi sia aerobici che anaero-
bici il terreno possiede adeguata “fertilità biologica” . Può
anche trovarsi una buona fertilità chimica, per la presenza
dei principali macroelementi come il fosforo, il potassio e
il calcio, l’azoto (l’azoto è presente nella detta sostanza
organica oltre che essere fissato al suolo dai cosidetti
“azotobacter” che vivono nel suolo ben areato o in sim-
biosi con le leguminose coltivate o spontanee) e dei mi-
croelementi come il magnesio, il manganese, lo zinco, il
ferro ed altri.
Superato il primo anno, se riproviamo a rimettere le
stesse colture nel medesimo terreno, ci accorgiamo che
le cose cambiano e di molto. Ne discende, prima di an-
dare ad impelagarci in vari problemi, di più o meno facile
soluzione, verificare se, disponendo di altre superfici al-
trettanto idonee all’orto, è possibile impiantarlo in un
nuovo terreno cambiando ogni anno l’allocazione. In tal
caso, il successo è quasi assicurato, e i prodotti dell’orto
saranno di alta qualità ed elevata genuinità, oltre che a
costo più basso.
Se ciò al contrario non fosse possibile per mancanza di
terreno idoneo alternativo, allora dobbiamo ricorrere ad
altri espedienti tecnici. È evidente infatti, che non tutti gli
aspiranti orticoltori possano disporre di superfici alterna-
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