Page 19 - Lorenzo Pietrasanta - L'orto per la famiglia
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tive (come si riscontra invece ad una certa distanza dai
centri urbani).
In questo caso, dobbiamo disporre il nostro orto su un
terreno suddiviso in tre parti di superfici uguali e far si che
ogni coltivazione non venga ripetuta nello stesso terreno
per due anni consecutivi. L’esperienza pluriennale ci in-
segna che è bene puntare decisamente sulla rotazione
triennale occupando dopo il primo anno solo due terzi
delle superfici destinate ad orto. Un terzo della superficie
rimane cosi incolta ed a riposo per un intero anno, mentre
nei due terzi rimanenti si disporranno le altre colture se-
condo determinati criteri di cui parleremo. È il caso delle
rotazioni agrarie di cui si dirà in prosieguo.
5. Ubicazione dell’orto.
Parlare di ubicazione dell’orto, ha senso soltanto se di-
sponiamo di superfici alternative (come sopra accennato).
Nel caso si disponesse di un certo numero di superfici,
ben esposte ai raggi solari, allora è facile operare delle
scelte. È il caso dei terreni in collina che presentano tra
l’altro diverse inclinazioni ed esposizioni, ed in tal caso
sceglieremo qualche zona a valle generalmente dotata di
maggiore potenzialità produttiva, che abbia esposizione
a mezzogiorno, e pendenza moderata (1-3 %). Se queste
caratteristiche li troviamo unite ad un terreno sciolto o di
medio impasto, la preferenza ricadrà su questo terreno.
Se invece disponiamo di una piccola superficie (sempre
e solo quella) allora si dovranno adottare un’altra logica
ed un’altra tecnica radicalmente diverse.
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