Page 111 - Lorenzo Pietrasanta - L'orto per la famiglia
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razioni con pompe a stantuffo e/o a spalla (con zolfo ba-
gnabile).
Se il trattamento è “tempestivo”, dopo qualche ora dalla
fine della pioggia, si riesce spesso a salvare sia la produ-
zione in corso che i tralci e le foglie. Nelle primavere
umide, frequenti nel nostro meridione d’Italia ed isole, è
bene ripetere i trattamenti tutte le volte che la pioggia di-
lava lo zolfo, non più distinguibile nelle foglie e nei grap-
poli, e fino a quando il maltempo non si sia allontanato
con gli strascichi di umidità notturna. Si tratta dunque di
realizzare la cosidetta “copertura costante”.
Siccome in questo periodo i tralci con relativa espan-
sione delle foglie sono in rapido sviluppo, ancorchè si sia
ottenuta la detta copertura costante, la nuova vegeta-
zione, dopo qualche settimana, risulterà scoperta e quindi
attaccabile dal parassita. Occorrerà dunque procedere
con nuovo impolveramento od irrorazione.
Da noi l’oidio della vite si presenta estremamente ag-
gressivo man mano che le temperature crescono. Gli acini
colpiti da oidio, crescono meno rapidamente di quelli sani
e in essi si evidenziano “deformazioni” oltre che macchie
nerastre di “ife” che penetrano tra la buccia e la polpa
dell’acino. La buccia si presenta indurita ed incapace di
estendersi sotto la pressione della crescita della polpa e,
pertanto, in prossimità della invaiatura degli acini, quelli
colpiti spaccano e marciscono sotto l’effetto di vari micro-
organismi che generalmente si insediano nelle spacca-
ture.
È evidente che i grappoli colpiti non sono più commer-
ciabili e solo se gli attacchi non sono stati gravi, l’uva può
considerarsi adatta al solo consumo familiare. Così come
per la vinificazione dove, la presenza di oidio darà, in ogni
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