Page 108 - Lorenzo Pietrasanta - L'orto per la famiglia
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nostro organismo, in quello degli animali vertebrati o non,
e perciò si preferisce parlare di “flora batterica” anziché di
batteri.
Dalla variabilità della forma prendono talvolta il nome,
come per esempio il Vibrione che causa il colera, il bacillo
della tubercolosi o del tetano, ecc.
Dunque, si può immaginare che esiste una guerra di-
chiarata tra batteri che convivono in proporzioni diverse,
in simbiosi o in antagonismo tra loro. Un’altra guerra esi-
ste tra i ricercatori di antibiotici e i batteri i quali come si è
detto, mettono in moto meccanismi di difesa con forma-
zione di ceppi resistenti, grazie alla loro capacità di muta-
zione. Mentre le case produttrici fanno costantemente
ricerche per bloccare i nuovi ceppi resistenti che compa-
iono di continuo.
Vi sono forme di difesa, come, per esempio, il sistema
immunitario del nostro organismo, capaci di ristabilire gra-
dualmente gli equilibri preesistenti. Talvolta basta avere
un po’ di pazienza perché le cose si ristabiliscano da sole.
Nella lotta antibatterica dunque in ogni campo é d’uso
cambiare i prodotti nei trattamenti onde limitare quei fe-
nomeni di resistenza dovuti a comparsa di ceppi di batteri
mutanti.
Altra caratteristica dei batteri è quella, benefica, di demolire la sostanza
organica, senza la quale la superficie terrestre sarebbe coperta da
chissà quanti strati di carogne o resti vegetali. Mentre al contrario, la
loro presenza, assieme ad altri microorganismi, e dell’aiuto delle alte
temperature, o anche dell’umidità, rendono possibile il riciclaggio di tutte
le sostanze nutrienti, capaci di entrare nel ciclo vitale di organismi ani-
mali e vegetali.
Si fa menzione della “provvidenziale” capacità degli azotobacter, batteri
questi che vivono in simbiosi con le radici delle piante delle leguminose
(fave, piselli, ceci, ecc.) che fissano al suolo l’azoto atmosferico (l’aria
è composta all’incirca dell’80% di azoto e del 20% di ossigeno). Alla
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