Page 104 - Lorenzo Pietrasanta - L'orto per la famiglia
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che  legnose  od  arboree  possono  essere  attaccate  da
            virus, che sono “specifici”
            e generalmente non poli-
            fagi. Nulla hanno dunque
            in comune con i virus che
            attaccano  il  regno  ani-
            male  e  l’uomo  stesso
            (nessun rischio quindi di
            infezione dai virus vege-
            tali).
              Alcune  di queste  virosi sono oramai studiate da almeno
            50 anni. Se ne conoscono i rischi, la temibilità, la capacità
            di uccidere le piante senza poter fare nulla anche se sco-
            perte. Naturalmente, sono in grado di azzerare ogni pro-
            duzione e vanificare l’opera del frutticoltore o dell’ortolano
            che sia. Quando colpiscono i vivai, portano a morte le
            piantine sin dai primi stadi di vegetazione.
              Le piante arboree e/o da frutto se colpite intristiscono
            lentamente ma progressivamente. Per esempio la cosi-
            detta “tristeza” (con una zeta) che attacca gli agrumi si
            manifesta dopo decenni dall’impianto di un agrumeto. È
            arrivata anche da noi da diversi decenni, importata da
            varie latitudini assieme al materiale di propagazione. Ciò
            in barba alle norme fitosanitarie che normalmente fanno
            da “barriera” al diffondersi di tantissime patologie vegetali
            o di infestazioni di insetti.
              Di virosi se ne conoscono molteplici forme le quali col-
            piscono singole specie ortive come pomodoro, patata, ca-
            volo ed altre. Così come in frutticoltura e viticoltura che
            ovviamente tralasciamo.
              Forme  nuove  di  virus  compaiono  di  tanto  in  tanto  a
            causa di introduzione di materiale di propagazione, di


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