Page 99 - Lorenzo Pietrasanta - L'orto per la famiglia
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insetti terricoli ed
hanno 5-6 genera-
zioni all’anno, gene-
ralmente nelle belle
stagioni.
Colpiscono con
danni più o meno ri-
levanti piante da tu-
beri, come la patata,
piante con radici carnose come ravanello, rapa, biete, bie-
tole, ma anche spinaci, cavoli di ogni specie. I danni con-
sistono in “rigonfiamenti nelle radici” e nella presenza di
“galle” con distruzioni di tessuti, cicatrizzazioni, micro fe-
rite e sovrapposizione di batteri e di altri agenti patogeni
che entrano in circolo con la linfa, procurando danni da ri-
duzione di assorbimento radicale, danneggiamento di ra-
dici fino al colletto delle ortive, riduzione di vigoria e di
sviluppo, perdita talvolta rilevante sia qualitativa che quan-
titativa di prodotti ortivi.
Dei cavoli, possiamo però servirci perché capaci di atti-
rare a loro tantissimi vermi, tra i quali appunto i nematodi
ripulendo in qualche modo il terreno che, entro certi limiti,
risulterà un po’ meno infestato. Beninteso che le piante di
cavolo devono però essere sacrificate un po’ anzitempo
rispetto al raccolto, allontanati e distrutti. E naturalmente
piantati in posizione strategica ciascuna ogni due metri
quadrati circa.
Se si è costretti ad operare sempre nello stesso terreno
qualche risultato si ottiene con le rotazioni di cui si è di-
scusso in uno dei precedenti paragrafi.
Si fa solo cenno che, in “serricoltura” o in ambiente protetto, dove viene
praticata la coltura intensiva, sempre sullo stesso terreno per più anni,
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