Page 29 - Breve storia della musica
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tensione e mantenendo vigore. Nelle opere mature, le divisioni
più che atti di un melodramma sono come tempi di una sinfonia.
Lohengrin, la Tetralogia (composta dalle quattro opere: L’oro
del Reno; Walkiria; Sigfrido; Crepuscolo degli Dei), Tristano e
Isotta, Parsifal sono i suoi capolavori, che hanno diviso il
mondo dei teatri fra entusiasti ammiratori e profondi detrattori.
Le polemiche sono state forti, soprattutto in Italia e in Francia.
Nella seconda metà dell’Ottocento, in Francia, dopo
l’instaurazione del Secondo impero con Napoleone III, i gusti
del pubblico premiano il cosiddetto dramma lirico, dallo stile
meno complesso, con temi tratti dalla letteratura del passato,
vicende per lo più sentimentali e a lieto fine: Charles Gounod
(1818-1893), George Bizet (1838-1875) e Jules Massenet
(1842-1912) sono gli autori più rappresentativi di questo
periodo.
In Italia, il confronto con Verdi era difficile: qualcosa di nuovo
compare con il verismo e la sua scelta di soggetti
contemporanei, parallelo all’omonima corrente letteraria che ha
in Giovanni Verga il maggiore rappresentante, o al romanzo
naturalista francese di Emile Zola. Pietro Mascagni (1863-
1945) è autore della Cavalleria rusticana ispirata a una novella
di Verga; Ruggero Leoncavallo (1858-1919) scrive Pagliacci.
La figura più importante è però quella di Giacomo Puccini
(1858-1924), il cui verismo è largamente ammorbidito da una
vena melodica e sentimentale: Bohéme (1896), Tosca (1900),
Madama Butterfly (1904), Turandot (1926) le sue opere più
famose.
Brahms e la fine dell’Ottocento
Gli ultimi decenni dell’Ottocento segnano la fine del
Romanticismo: Johannes Brahms (1833-1897), tedesco ma
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