Page 26 - Breve storia della musica
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espressione sfrenata dei sentimenti, partecipazione intensa
sono atteggiamenti romantici che si traducono in ampia
libertà strutturale, uso di un’orchestra dall’organico molto
ampio, intenso sfruttamento dei colori orchestrali e della
dinamica (la variazione dell’intensità del suono, dal
pianissimo al fortissimo), introduzione della “idea fissa”
(il tema principale), che si ripresenta in tutti i movimenti,
assumendo un valore diverso a seconda dei contesti.
Il pianoforte
Verso la fine del XVII secolo Bartolomeo Cristofori,
padovano nato nel 1655, costruttore di clavicembali al
servizio del principe Ferdinando de’ Medici a Firenze, inizia
a sperimentare la possibilità di uno strumento a corde dotato
di tastiera che permetta di suonare a piacere piano e forte,
cioè di dosare facilmente il volume di suono prodotto. Il
clavicembalo, il più diffuso fra gli strumenti a corde dotati di
tastiera, ha un meccanismo di produzione del suono che,
attraverso una serie di leve, pizzica le corde con plettri
(analoghi a quelli che si usano per la chitarra o il mandolino)
e non permette una regolazione del volume attraverso il tocco
(la maggiore o minore pressione del tasto). Così chi suona il
clavicembalo accenta le note prolungandole un po’, ma non
articolandole individualmente, il che non permette di ottenere
la stessa gamma di sfumature che si può produrre, per
esempio, con uno strumento ad arco, dove è la mano stessa
dell’esecutore che, comandando la pressione dell’arco, può
governare con molta precisione il volume di suono generato.
I mecenati fiorentini al cui servizio era Cristofori
desideravano uno strumento a tastiera più espressivo, che al
tempo stesso mantenesse l’agilità del clavicembalo, e
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22 powerd by Guido Scuderi