Page 22 - Breve storia della musica
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È anche un periodo storico di grandi cambiamenti: è l’epoca

                dell’Illuminismo, della Rivoluzione francese, dell’Impero
                napoleonico e della prima Restaurazione, e quella della
                Rivoluzione industriale. Sono gli anni di Goethe e Schiller nella

                letteratura, di Kant e dell’idealismo di Fichte, Schelling, Hegel
                in filosofia. Sono anche gli anni in cui la condizione dell’artista

                muta, parallelamente all’ascesa della borghesia: scompaiono i
                mecenati e i musicisti non potranno più godere dei vantaggi di

                un impiego regolare al servizio di una corte, di un signore o di
                un’autorità ecclesiastica, ma dovranno cominciare a misurarsi
                con committenze diverse e con un pubblico non predefinito.

                Beethoven è il primo grande musicista che non è mai al servizio
                di nessuno e scrive non per i bisogni (di rappresentanza, di

                intrattenimento) di un committente ma per le proprie esigenze
                espressive.


                Sonata per pianoforte, sinfonia, concerto, quartetto sono le

                forme che caratterizzano maggiormente la produzione della
                Scuola di Vienna, con un progressivo affinamento e

                approfondimento. Se Haydn scrive oltre 100 sinfonie e Mozart
                più di 40, Beethoven ne scrive solo 9, ma la lunghezza e la

                complessità sono crescenti: ciascun compositore può costruire
                sulle conquiste dei suoi predecessori.


                Il primo movimento di una composizione classica, proprio in

                quanto il più ricco di tensioni, è quello su cui lo stile esercita un
                controllo maggiore: nella maggior parte dei casi è scritto infatti

                nella cosiddetta formasonata. In questa forma, il materiale si
                struttura in due parti: la prima è l’esposizione, in cui vengono
                presentati i temi (due, di norma), scelti in modo da valorizzarsi

                a vicenda, con un percorso che parte dalla tonalità del brano (la
                tonalità detta di impianto) e si conclude su un’altra tonalità

                (quella della dominante, cioè basata sul quinto grado della
                tonalità di impianto). All’esposizione si contrappone una

                seconda parte, che elabora i temi già esposti, e si conclude
                riproponendoli come all’inizio, ma in modo da concludere nella



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