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17      Le Guerre puniche

              e l’espansione in Oriente
       Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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      Conquistata l’Italia meridionale, Roma si trovò a confronto con Cartagine,
      la città africana (nella posizione dell’odierna Tunisi) che dominava
      nel Mediterraneo occidentale possedendo parte della Sicilia e colonie in
      Sardegna, Corsica, Spagna e Baleari. A causa degli intralci reciproci nei traffici
      commerciali, a lungo andare, la convivenza di queste due grandi potenze,
      che erano state alleate, subì una rottura. Lunghi conflitti opposero allora Roma
      e Cartagine (le Guerre puniche) tra il III e il II sec. a.C., al termine dei quali
      Roma cominciò l’ascesa a massima potenza del Mediterraneo. La terza
      guerra si concluse addirittura con la completa distruzione della città africana.
      Durante le Guerre puniche Roma estese il suo dominio anche sulla Sardegna,
      sulla Corsica, sulla Sicilia (la prima provincia romana), sulla Spagna,
      sulla Gallia Cisalpina e Transalpina oltre che sulla Grecia e sull’Asia Minore.
      La prima Guerra punica
      La città di Cartagine, fondata intorno all’814 a.C. dai Fenici, ave-  Il monopolio
      va acquisito il monopolio commerciale nel Mediterraneo im-  commerciale
      ponendo che le navi commerciali potessero approdare solo a  di Cartagine
      Cartagine e non nelle sue colonie. I primi rapporti tra le due
      città furono di tipo amichevole; nel 508 a.C. fu stipulato un trat-  I trattati amichevoli
      tato di navigazione e di commercio con cui entrambe le potenze  stipulati da Roma
      si impegnavano a limitare le espansioni l’una a danno dell’altra.  e Cartagine
      Questo trattato fu rinnovato nel 348 e nel 306 a.C. definendo
      ancora più precisamente le rispettive zone di influenza. La rot-
      tura avvenne nel 264 a.C. quando i Mamertini di Messina chie-  L’intervento a favore
      sero l’intervento dei Romani per difendersi dai Cartaginesi. Ro-  dei Mamertini
      ma inviò così un esercito, guidato dal console Appio Claudio,  e la rottura
      contro Cartagine e il suo alleato Gerone II di Siracusa, che però  con Cartagine
      dal 263 a.C. passò dalla parte dei Romani. Decisiva per l’esito
      della guerra fu la capacità dei Romani di fronteggiare la tradi-  La vittoria
      zionale superiorità navale di Cartagine. Nel 260, grazie all’uso  della flotta romana
      dei corvi (ponti mobili che permettevano di agganciare le navi  a Milazzo
      nemiche), la flotta romana comandata da Caio Duilio sconfis-
      se quella cartaginese a Milazzo. Dopo il fallimento della spedi-
      zione in Africa di Attilio Regolo (256 a.C.), che fu fatto prigio-  Il fallimento di Attilio
      niero e ucciso, i Romani al comando di Lutazio Catulo colsero  Regolo e la vittoria
      la vittoria decisiva alle Egadi nel 241, costringendo i Cartagine-  decisiva alle Egadi
      si a evacuare la Sicilia e a pagare una forte indennità di guerra.
      La Sicilia, tranne il territorio di Siracusa, divenne la prima pro-
                                                                  77
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