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Preistoria ed età antica

                    sedere più di 125 ettari di terreno pubblico e di ridistribuire
                    quindi le parti in eccesso fu avversata dall’aristocrazia senato-
     La fine di Tiberio  ria. Tiberio, ripropostosi alla carica di tribuno, fu ucciso in un
                    tumulto e i suoi seguaci condannati a morte. Di ciò risentirono
     La ribellione   anche gli Italici, che si vedevano tolti i loro territori e che, non
     degli Italici  essendo cittadini romani, non avevano diritto alle nuove distri-
                    buzioni. Molti di loro si ribellarono ma furono puniti duramente.
     Le proposte    Nel 123 a.C. fu eletto tribuno Caio Gracco, fratello minore di
     di Caio Gracco  Tiberio, promotore di riforme ancor più radicali. Innanzitutto
                    cercò l’appoggio della classe equestre, facendo in modo che i
                    cavalieri fossero in numero maggiore dei senatori nei tribunali
                    che giudicavano i reati di concussione. Per ottenere il favore
                    della plebe, promosse la fondazione di nuove colonie e propo-
                    se una Lex frumentaria che dava diritto ai cittadini meno ab-
                    bienti di ricevere grano a prezzo ridotto. Eletto tribuno una se-
                    conda volta, chiese la concessione della cittadinanza agli Itali-
     L’opposizione  ci. I senatori, contrari, si servirono del tribuno Livio Druso per
     senatoria      contrastarlo. Druso propose riforme demagogiche (abolizione
                    del canone d’affitto delle terre per i piccoli proprietari, fonda-
                    zione di nuove colonie) che offuscarono la popolarità di Caio.
                    In un clima di tensione e di conflitti interni, nel 121 a.C., il se-
     Il Senatus consultum  nato approvò il Senatus consultum ultimum, un provvedi-
     ultimum e la fine   mento che conferiva ai consoli, tra cui Lucio Opimio avversa-
     di Caio        rio di Caio, i pieni poteri perché provvedessero alla salvezza del-
                    lo Stato con qualsiasi mezzo. Caio, sentendosi ormai sconfitto,
                    si fece uccidere da uno schiavo, mentre i suoi seguaci (circa
                    3000) furono massacrati.
                    Dalla Guerra giugurtina all’ascesa di Mario
     Il prestigio   Sconfitti i Gracchi, guadagnò prestigio l’oligarchia senatoria,
     dell’oligarchia  cercando il favore dei cavalieri e quello del popolo attraverso
     senatoria      piccole concessioni. Fra il 125 e il 118 a.C. Roma ridusse a pro-
                    vincia la Gallia meridionale. Poco dopo dovette intervenire in
     L’intervento   Africa, in Numidia, dove Giugurta aveva massacrato Romani e
     in Numidia     Italici residenti a Cirta e aveva usurpato il trono di Aderbale, il
     contro Giugurta  quale aveva chiesto l’aiuto romano. Nel 111 a.C. iniziò la guer-
                    ra che si protrasse fino al 107, quando il comando fu affidato a
     Mario e Silla  Caio Mario, affiancato dal questore Cornelio Silla. Quest’ulti-
                    mo riuscì a farsi consegnare Giugurta, che fu giustiziato. Al ter-
     L’ascesa di Mario  mine del conflitto tutti gli onori furono tributati a Mario che fu
                    rieletto console, mentre Silla mal tollerò di non essere stato con-
     La riforma     siderato. Il potere di Mario fu consolidato in seguito alla rifor-
     dell’esercito  ma dell’esercito in cui ammise anche volontari nullatenenti ai
                    quali assegnò una paga. Con questo esercito ben addestrato e
                    con nuove tattiche di guerra, Mario, eletto console dal 103 al
     82                Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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