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15 - Le origini di Roma: l’età dei re

      ché è certo che la potenza etrusca influenzò anche Roma; per
      quanto riguarda gli altri, purtroppo, spesso la fantasia si so-
      vrappone alla realtà.

      L’ordinamento politico
      Tre erano le principali istituzioni di governo nell’antica Roma: Le istituzioni
      il re, il senato e i comizi curiati. La carica di re non era eredi-
      taria; il sovrano aveva anche il potere religioso (era sommo sa- Le funzioni del re
      cerdote), militare (era comandante dell’esercito) e giudiziario
      (era giudice supremo del popolo). Se il re pronunciava delle
      condanne a morte, però, il cittadino poteva fare appello all’as-
      semblea del popolo (provocatio ad populum) e rimettersi al
      suo giudizio. Le funzioni di governo, compresi i poteri legisla- Senato
      tivo e giudiziario, erano svolte con l’assistenza di due assem- e comizi curiati
      blee: il senato e i comizi curiati. Il senato era composto da mem-
      bri dell’aristocrazia scelti dal re e consultati per decisioni sia di Composizione
      politica estera che di politica interna; il senato doveva anche ap- e compiti del senato
      provare o respingere le proposte di legge del sovrano e le de-  Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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      liberazioni dei comizi curiati. Alla morte del re dieci senatori
      sceglievano un nuovo candidato e lo proponevano ai comizi cu-
      riati. Questi ultimi erano formati da cittadini facenti parte del- Composizione
      le 30 curie (ripartizioni della popolazione); ogni curia era for- e compiti
      mata da 10 genti (o gentes, gruppi gentilizi), doveva fornire al- dei comizi curiati
      l’esercito 100 fanti (una centuria) e 10 cavalieri oltre a un se-
      natore per ogni gens (i senatori erano così 300, secondo la rifor-
      ma di Servio Tullio). Le curie potevano riunirsi in assemblea, di-
      chiarare la guerra, nominare il re, approvarne le proposte di leg-
      ge e ratificare le condanne a morte. La sede delle riunioni era
      il Foro.

      Le classi sociali
      Due erano le grandi classi sociali: i patrizi, aristocratici pro- Le differenze
      prietari terrieri, e i plebei, contadini, commercianti e artigiani, tra patrizi e plebei
      utilizzati anche dall’esercito. I patrizi avevano l’accesso alle ca-
      riche pubbliche, mentre i plebei ne erano esclusi. Con il mi-
      glioramento delle condizioni economiche, anche alcuni plebei
      divennero benestanti e iniziarono una serie di lotte per otte-
      nere la parità di diritti. Al servizio dei patrizi vi erano i clienti I clienti
      che ricevevano dai loro padroni terreni da lavorare, bestiame e al servizio dei patrizi
      protezione in cambio del servizio militare e di un aiuto nella vi-
      ta pubblica. Gli schiavi, prigionieri di guerra o plebei insolven- La posizione
      ti ai debiti, erano completamente nelle mani dei loro padroni, degli schiavi
      che potevano decidere della loro vita o anche donare loro la li-
      bertà; gli schiavi liberati erano detti liberti.   Gli schiavi liberati
                                                                  71
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