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Preistoria ed età antica
utilizza un alfabeto assimilabile a quello greco) è stata decifrata
con l’aiuto di testi brevissimi, perlopiù iscrizioni sepolcrali. A
Gli aruspici speciali sacerdoti (gli aruspici, la fama dei quali rimase viva an-
che in età romana) era affidato il compito di prevedere il futuro
e capire la volontà degli dei scrutando le viscere degli animali
sacrificati e analizzandone il fegato. La centralità del culto dei
Il culto dei morti morti presso gli Etruschi è attestata dalle numerose necropoli
e tombe isolate disseminate in Toscana e nel Lazio: convinti che
il defunto conservasse l’individualità congiunta alle proprie spo-
glie mortali, concepirono il sepolcro come un’abitazione sot-
terranea, arredata con letti, tavoli, utensili e affrescata da vivaci
Le classi sociali pitture. La società era formata da nobili, discendenti dei primi
dominatori, e servi, discendenti delle popolazioni preesistenti
all’occupazione etrusca. Vi erano schiavi adibiti ai lavori più pe-
santi, ma anche schiavi semiliberi che, per i loro meriti, poteva-
no condurre vita migliore e anche elevarsi socialmente.
SCHEMA RIASSUNTIVO
LA PREISTORIA IN ITALIA: Nella seconda metà del Ill millennio a.C.si comincia a lavorare il rame. Agli inizi
DAL III AL I MILLENNIO a.C. del Il millennio a.C. si formano le prime civiltà in Lombardia. Alla fine del Il mil-
lennio si sviluppa la civiltà delle “terramare”, intorno a Modena e Piacenza. Alla
fine del Il millennio a.C. compare la civiltà più progredita, la villanoviana, che si
spinge dalla zona di Bologna verso sud fino al Piceno. Dal XIV sec. a.C. si diffon-
de la civiltà “appenninica”, lungo la dorsale dell’Appennino centrale. Dall’VIII sec.
a.C. inizia la penetrazione di popolazioni indoeuropee, dette Italici, dell’Europa
centro-orientale.
MAGNA GRECIA Gli Etruschi si insediano nell’area tra l’Arno e il Tevere, nell’VIII sec. a.C. A que-
ED ETRUSCHI: sto periodo risale anche la prima fase della colonizzazione greca, con l’insedia-
DALL’INDIPENDENZA mento dei Calcidesi a Ischia. Tra l’VIII e il VI sec. a.C. gli Etruschi contendono a
ALLA CONQUISTA ROMANA Greci e Cartaginesi il controllo delle rotte tirreniche e adriatiche ed estendono il
VIII-III sec. a.C. proprio dominio dalla pianura padana alla Campania, fondando centri come Bo-
logna, Mantova, Piacenza, Pesaro, Rimini, Ravenna, oltre che Roma, che la tra-
dizione vuole governata da re etruschi dal 616 al 509 a.C. A partire dal VI sec.
a.C. si scatenano, tra le colonie greche, lotte per l’egemonia. Siri e Sibari ven-
gono rase al suolo. Nel 474 a.C. i Greci di Siracusa sconfiggono gli Etruschi a Cu-
ma; di lì a poco, Galli e Sanniti dilagano nella pianura padana. A partire dalla di-
struzione di Veio nel 395 a.C., Roma si impossessa di tutta l’Etruria. Negli ultimi
anni del V sec. Crotone, Turi, Caulonia e Metaponto si uniscono nella Lega ita-
liotica per difendersi dagli attacchi dei Lucani e del tiranno di Siracusa Dionigi l;
Locri e Taranto sono dalla parte del tiranno che ha la meglio nel 389 a.C., ridu-
cendo la Lega sotto il controllo di Taranto. Nei primi anni del Ill sec. Taranto chie-
de l’intervento del re d’Epiro Pirro contro i Romani, a loro volta intervenuti in aiu-
to di Turi contro i Lucani; risultato del conflitto (280-275 a.C.) è la sottomissione
della regione a Roma.
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