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14 - L’Italia preromana


        L’ARTE ETRUSCA
        L’arte etrusca costituisce un importante  cofanetti, pettini, monili d’avorio, braccia-
        elemento di ricostruzione storica; sintesi  letti testimoniano i contatti con il mondo
        di elementi greci, fenici e di caratteri pro-  greco e fenicio. Il bucchero fu invece un
        pri, fu un punto di riferimento anche per  prodotto tipico dell’artigianato locale, una
        l’arte romana. Al VI sec. a.C. risalgono al-  ceramica di impasto scuro con cui si fa-
        cune delle più belle tombe ricche di di-  cevano oggetti diversi. La più importante
        pinti. Tra gli elementi scultorei risaltano il  novità in campo architettonico, assimilata
        sarcofago degli sposi, oggi conservato al  anche dai Romani, fu l’introduzione del-
        museo del Louvre, l’Apollo, opera di Vul-  l’arco tra il III e il II sec. a.C., il cui elemento
        ca, l’unico artista di cui si conosca il no-  portante era la “pietra a cuneo” funzio-
        me, la lupa capitolina e la chimera d’A-  nante come chiave di volta per ottenere
        rezzo. Resti di ceramiche di fattura greca,  l’equilibrio di tutti gli elementi.

      lofone); il fenomeno contribuì al sorgere di scuole filosofiche
      (a Elea, con Parmenide e Zenone) e mediche (a Crotone) di
      primissimo piano. La Magna Grecia svolse così un ruolo cruciale
      nella trasmissione della cultura greca a Roma.

      Gli Etruschi
      La civiltà etrusca fu il frutto dell’innesto di elementi stranieri L’origine
      (attorno ai quali non si hanno notizie certe) sulla preesistente
      cultura villanoviana, nell’area compresa tra l’Arno e il Tevere.
      Essenzialmente urbana, si organizzò in città-Stato (Volterra, Fie-
      sole, Arezzo, Cortona, Perugia, Chiusi, Todi, Orvieto, Veio, Tar-
      quinia ecc.) che, a scopi religiosi ed economici, diedero vita a
      una Lega formata da dodici città (dodecapoli). Ogni città era
      retta da re (detti lucumoni) e magistrati eletti tra i membri del-
      la casta aristocratica. Una prima fase espansiva (secc. VIII-VI a.C.) La fase espansiva
      portò gli Etruschi a contendere a Greci e Cartaginesi il controllo
      delle rotte tirreniche e adriatiche e a estendere il proprio do-
      minio dalla pianura padana alla Campania, fondando centri co-
      me Bologna, Mantova, Piacenza, Pesaro, Rimini, Ravenna, e ar-
      rivando fino a Roma, che la tradizione vuole governata da re
      etruschi dal 616 al 509 a.C. L’autonomia di Roma e quindi la cre-
      scita della sua potenza si intrecciarono con la decadenza etru-
      sca, acceleratasi dopo la sconfitta patita a Cuma nel 474 a.C. a La sconfitta di Cuma
      opera dei Greci di Siracusa. La Campania fu persa di lì a poco
      per opera dei Sanniti e contemporaneamente i Galli dilagaro-
      no nella pianura padana. A partire dalla distruzione di Veio (395 Il dominio romano
      a.C.), entro il III sec. a.C. Roma si impossessò di tutta l’Etruria.
      ■ Cultura e società
      La scarsità di notizie precise attorno agli Etruschi deriva dal fat-
      to che non hanno lasciato una letteratura, e la loro lingua (che
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