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Preistoria ed età antica


      LA FONDAZIONE DI ROMA E L’ENEIDE VIRGILIANA
      La leggenda dell’eroe troiano Enea che,  al quale era destinato l’Impero. Con le ge-
      con un gruppo di profughi, giunse in Ita-  sta di Enea Virgilio esaltava l’ideale di Ro-
      lia, scampando alla guerra, fu collegata  ma, la forza, la civiltà, la grandezza. Sto-
      alle vicende di Romolo e Remo, cioè al-  ria e leggenda si fondono per il raggiun-
      la fondazione di Roma. Ciò diede un ca-  gimento del fine celebrativo, in modo
      rattere quasi divino (Enea era figlio di Ve-  nuovo e molto più efficace che in tutte le
      nere) alla città, proprio in un periodo in  altre opere poetiche. Virgilio diede così
      cui effettivamente si stava rafforzando ed  ai Romani ciò che per i Greci erano i poe-
      espandendo. Inoltre, questa unificazione  mi di Omero, che sicuramente furono il
      rifletteva i rapporti che si erano instaura-  modello principale; i primi sei libri, dalla
      ti tra Roma e la Grecia fin dall’VIII sec. a.C.  distruzione di Troia alla fuga di Enea, fino
      (data della leggendaria fondazione di Ro-  all’approdo in Italia, dovevano rifarsi al-
      ma è il 753 a.C.). Allo stesso modo, il poe-  l’Odissea, gli altri con il racconto delle vi-
      ta Virgilio, narrando le gesta di Enea nel  cende di guerra dovevano invece richia-
      poema epico dell’Eneide, intese cele-  mare l’Iliade. La morte colse il poeta nel
      brare la gloria di Roma e soprattutto il  19 a.C. e gli impedì di revisionare il poe-
      principato augusteo, collegandolo alle  ma, che fu pubblicato da Augusto nono-
      mitiche origini della città, congiungendo  stante Virgilio avesse ordinato di darlo al-
      il presente al passato e al futuro glorioso  le fiamme.

                    zione delle prime istituzioni religiose, la riforma del calendario
                    con l’anno di 12 mesi e 365 giorni e l’occupazione della fortez-
     Le conquista militare  za etrusca del Gianicolo. A Tullo Ostilio sono legate le prime
     di Tullo Ostilio  azioni militari, la conquista di Albalonga, la vittoria dei tre fra-
                    telli romani, gli Orazi, contro i tre fratelli albani, i Curiazi e l’e-
     Anco Marzio    spansione a danno delle popolazioni confinanti. Anco Marzio
                    conquistò Ostia e Roma ottenne l’accesso sul mare stabilendo
     Il primo re etrusco  contatti con Etruschi, Cartaginesi e Greci. Tarquinio Prisco fu
                    il primo re di origine etrusca. Fece costruire il Circo Massimo,
                    il tempio di Giove Capitolino, la Cloaca Massima. In campo am-
                    ministrativo aumentò il numero dei senatori (da 100 a 200) per-
                    mettendo l’accesso alla carica anche per meriti personali e non
     Servio Tullio e la  più solo per nobiltà di nascita. Servio Tullio (secondo re etru-
     nuova costituzione  sco) estese ulteriormente il dominio verso sud; emanò una nuo-
                    va costituzione basata sul censo (i comizi centuriati) e portò a
     Tarquinio il Superbo  300 il numero dei senatori. Tarquinio il Superbo (terzo re etru-
                    sco e ultimo re di Roma) fu un re dispotico e crudele, sospese
                    le costituzioni e governò arbitrariamente con ogni tipo di so-
     I diversi racconti  pruso. Secondo una tradizione, Tarquinio fu cacciato dai Ro-
     della cacciata   mani e chiese aiuto al lucumone di Chiusi, Porsenna, che ven-
     di Tarquinio   ne però sconfitto dagli eroi Orazio Coclite e Muzio Scevola. Se-
                    condo il racconto di Tacito, invece, fu lo stesso Porsenna a cac-
                    ciare l’ultimo re. Da allora cominciò a prendere corpo l’ordi-
                    namento repubblicano. Dei sette re di Roma, quelli su cui co-
                    munque ci sono notizie più attendibili sono gli ultimi tre, per-
     70               Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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