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Preistoria ed età antica XVI-XI a.C.). Alla prima metà dell’VIII sec. a.C. risale l’insedia- Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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                    Italici si federarono con Roma e, dopo la vittoria, parte di essi
                    ebbe riconosciuta la cittadinanza. Nell’VIII sec. a.C. le principa-
     Gli stanziamenti  li popolazioni in Italia erano così stanziate: Liguri e Veneti a nord;
                    Umbro-Sabelli e Latini al centro; Iapigi, Lucani e Bruzi a sud; Si-
                    culi e Sicani in Sicilia; Sardani e Liguri in Sardegna. In questo
                    periodo, mentre l’Italia meridionale veniva colonizzata dai Gre-
                    ci, si sviluppava al centro-nord la civiltà etrusca.
                    Le colonie della Magna Grecia

                    Come dimostrano i rinvenimenti di ceramiche e altri materiali,
                    i Greci frequentarono i porti italiani già in età micenea (secc.
                    mento calcidese sull’isola di Ischia che aprì la prima fase della
                    colonizzazione greca d’Italia. I Calcidesi fondarono poi Cuma,
                    Napoli, Reggio, Catania e Zancle; i Corinti fondarono Selinun-
                    te e Siracusa; i Rodiensi Gela e Agrigento; gli Achei dell’Acaia
                    Sibari, Metaponto e Crotone, mentre Taranto fu l’unica colonia
     I contrasti    fondata da immigrati spartani. A partire dal VI sec. a.C. si sca-
     tra le colonie  tenarono tra le città feroci lotte per l’egemonia. Le tre città achee
                    distrussero verso l’inizio del secolo Siri, mentre fallì il tentativo
                    di Crotone di sottometterne l’alleata Locri. Attorno al 510 a.C.
                    ci fu uno scontro tra Sibari e Crotone; Sibari fu rasa al suolo.
                    Negli anni centrali del V sec. a.C., su iniziativa degli Ateniesi,
                    venne fondata sul sito dell’antica Sibari la colonia di Turi, osteg-
     La Lega italiota  giata dai Tarantini. Negli ultimi anni del V sec. Crotone, Turi (in
                    quanto erede di Sibari), Caulonia e Metaponto si unirono nella
                    Lega italiota per difendersi dagli attacchi dei Lucani e del tiran-
     Dionigi di Siracusa  no di Siracusa Dionigi I; alla Lega aderì in seguito anche Reg-
                    gio, mentre Locri e Taranto furono dalla parte del tiranno. Dio-
                    nigi, nel 389 a.C., sconfisse l’esercito della Lega, espugnò e di-
                    strusse Reggio, ridusse la Lega sotto il controllo di Taranto. Ta-
                    ranto, col procedere del IV sec., dovette più volte far ricorso a
                    condottieri greci per difendersi dalle popolazioni sabelliche e
                    iapigie. Dopo la parentesi del dominio tirannico di Agatocle, nei
                    primi anni del III sec., Taranto chiese l’intervento del re d’Epi-
                    ro Pirro contro i Romani, a loro volta intervenuti in aiuto di Tu-
     La sottomissione   ri contro i Lucani; risultato del conflitto (280-275 a.C.) fu la sot-
     a Roma         tomissione della regione a Roma.
                    ■ Cultura
                    In età arcaica la Magna Grecia costituì una delle aree cultural-
                    mente più vivaci del mondo greco: nel tardo VI sec. la conqui-
     Migrazione     sta persiana dell’Asia Minore produsse un movimento migrato-
     di intellettuali   rio verso occidente che vi trapiantò un gran numero di filoso-
     e artisti      fi, intellettuali e artisti (tra i quali Pitagora e Senofane di Co-
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