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14      L’Italia preromana                 Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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      Con il nome “Italia” inizialmente veniva indicata solo la Calabria; nel III sec. a.C.
      l’Italia coincideva con la parte a sud dei fiumi Magra e Rubicone; nel 49 a.C.,
      divenuta romana anche la Gallia Cisalpina, fu considerato Italia anche il Nord,
      mentre Sicilia e Sardegna furono unitesolo nel III sec. d.C. con la riforma
      di Diocleziano. La preistoria si protrasse in Italia più a lungo che nelle zone
      orientali. I primi documenti di civiltà in possesso degli storici risalgono al II
      millennio a.C. La vera e propria età storica vi ebbe inizio soltanto nell’VIII sec.
      a.C., ai tempi della colonizzazione greca in Italia meridionale e della fioritura
      della civiltà etrusca. Tra l’VIII e il IV sec. a.C. si stanziarono nella penisola anche
      popolazioni indoeuropee, ricordate come Italici. Le colonie greche, intorno al VI
      sec. a.C., scatenarono feroci lotte per l’egemonia e furono poi oggetto delle mire
      egemoniche dell’Atene di Pericle. La civiltà etrusca fu indipendente per quattro
      secoli e sviluppò una cultura di elevato livello, rielaborando anche gli apporti
      della Grecia e dell’Oriente. Gli Etruschi si scontrarono quindi con i Greci
      e con i Romani a sud e con i Galli a nord. Successivamente l’Etruria venne
      incorporata nei possedimenti romani.
      Dalla preistoria all’VIII sec a.C.

      Le prime comunità umane in Italia risalgono al tardo Paleoliti-
      co. Gradualmente si passò dalla caccia e dalla raccolta alla col-
      tivazione del terreno e quindi a forme stabili di insediamento.
      Nella seconda metà del III millennio a.C. si cominciò a lavora-
      re il rame. Agli inizi del II millennio a.C. si formarono alcune ci-  Le prime civiltà
      viltà al nord, intorno ai laghi lombardi; verso la metà del II mil-
      lennio si diffuse la civiltà detta delle “terramare”, dai depositi di
      terre grasse rinvenuti archeologicamente (terra marna, terra
      grassa), nelle zone di Modena e Piacenza. La civiltà più progre-
      dita, la villanoviana, comparve alla fine del II millennio a.C.; dal-
      la zona di Bologna si spinse verso sud fino al Piceno, costruen-
      do villaggi di capanne. Dal XIV sec. a.C. si era diffusa una po-
      polazione di pastori seminomadi lungo la dorsale dell’Appen-
      nino centrale, da cui il nome di civiltà “appenninica”. Iniziò poi
      la penetrazione di popolazioni indoeuropee dell’Europa cen-
      tro-orientale che spinsero a sud le popolazioni già esistenti. Gli
      Italici si insediarono nella parte centro-sud della penisola, co-  La penetrazione
      stringendo i Siculi a emigrare in Sicilia. Con il nome “Italici” i  degli Italici
      Romani indicarono poi le popolazioni non latine assoggettate
      nella penisola con una serie di guerre che caratterizzarono la
      fase più antica della loro storia. Durante le guerre puniche gli
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