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24 - Cultura e civiltà di Roma

      celebrò le mitiche origini di Roma assegnando anche ad Augusto
      un’ascendenza divina. Orazio si fece portavoce dei valori della
      vita, esortando gli uomini a godere di ogni attimo, data la brevità
      della vita stessa. Tito Livio nell’opera Ab urbe condita, in 132 li-
      bri, narrò la storia di Roma, fino ad Augusto. Il periodo successi-
      vo, fino a Domiziano, venne invece narrato da Tacito benché par-
      te della sua opera storica sia andata perduta. Gli intellettuali del-
      l’età augustea, tra cui si ricordano anche Tibullo, Properzio e Il legame tra
      Giovenale, manifestarono un solido legame con il potere impe- intellettuali e potere
      riale che andò pian piano svanendo con gli altri imperatori.
      ■ Il II secolo: la cultura classica
      Nel II sec., l’età d’oro dell’Impero, fu portata a termine la fu- La fusione
      sione spirituale tra il mondo greco e quello latino. Dall’unità di tra mondo greco
      letteratura, filosofia e civiltà greco-latina ebbe origine la cultu- e mondo latino
      ra classica. Uno scrittore greco, Plutarco, nell’opera Le vite pa-
      rallele, presentò una panoramica di personaggi del passato
      (Giulio Cesare, Pericle, Alessandro Magno, Catone…), sia gre-
      ci che latini, per dimostrare come tutti partecipassero della stes-
      sa unità spirituale. Era l’espressione dell’ideale della classe di-
      rigente (compresi gli imperatori) di cui molti esponenti erano
      bilingue, amavano la cultura greca e se ne sentivano eredi. Fu La cultura classica
      l’epoca del gusto per l’antico; gli artisti, più che apportare no- come espressione
      vità, cercarono di ricreare e migliorare quanto era stato pro- dell’ideale della
      dotto in passato. In campo filosofico furono rielaborate e ap- classe dirigente
      profondite le correnti ellenistiche, soprattutto lo stoicismo che
      ebbe tra i suoi maggiori esponenti il liberto Epitteto e l’impe-
      ratore Marco Aurelio. Molti scrittori, a conferma dell’opera di
      fusione avviatasi nell’Impero, provenivano dalle province: Apu- Molti intellettuali
      leio (autore de Le metamorfosi - o L’asino d’oro -, romanzo a provengono
      sfondo misterico) era africano; Luciano, scrittore satirico e con- dalle province
      ferenziere, proveniva dalla Mesopotamia; Elio Aristide era na-
      tivo dell’Asia Minore. In campo scientifico Claudio Tolomeo Tolomeo
      elaborò la teoria geocentrica che avrebbe resistito fino al XVI
      sec.; Galeno di Pergamo fece studi in campo medico che ri- Galeno
      masero a lungo fondamentali insieme a quelli del greco Ippo-
      crate (V sec. a.C.). Testimoni della floridezza dell’Impero furo-
      no anche le opere pubbliche: un’ampia rete di strade, acque- Le opere pubbliche
      dotti, ponti e fognature attraversava l’Impero. Tutti i centri, an- imperiali
      che i più piccoli, avevano splendidi edifici pubblici, adorni di
      sculture, dipinti e bassorilievi. Ogni opera era una celebrazio-
      ne del potere imperiale.
      ■ Dal III secolo alla crisi dell’Impero
      La crisi politica, economica e sociale che ebbe inizio nel III sec. La crisi del III sec.
      si manifestò anche in campo culturale. L’uomo sentiva sempre
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