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Preistoria ed età antica

     L’opera multiforme  die i problemi della società del suo tempo. Nel I sec. fu soprat-
     di Cicerone    tutto Cicerone ad aprire Roma alla cultura greca: fu oratore,
                    scrisse trattati di eloquenza e molte opere di carattere politico,
     Lucrezio e Catullo  filosofico, morale e religioso. Lucrezio, pur rimanendo una fi-
                    gura isolata, fu poeta che diffuse il pensiero di Epicuro come
                    mezzo per liberare l’uomo dalle sue angosce. Il poeta lirico Ca-
                    tullo diffuse la poesia alessandrina con versi ricchi di intensa
     Le opere storiche  passione amorosa. Opere di carattere storico furono invece
                    quelle di Cesare e Sallustio. Il contatto con la Grecia influenzò
     L’architettura   anche l’architettura. Tra il II e il I sec. a.C. sorsero basiliche, por-
     e l’influenza greca  tici, giardini e templi alla cui lavorazione collaborarono anche
                    artisti greci. Allo stesso periodo risale la nascita della casa elle-
                    nistico-romana e della villa. Sotto l’influenza greca, le case si am-
                    pliarono e soprattutto divennero più lussuose; le ville, in peri-
     L’ideale dell’otium  feria o fuori città, erano il luogo adatto all’otium, cioè alle atti-
                    vità intellettuali, quelle sorte sul mare erano usate anche come
     I culti stranieri  luoghi di villeggiatura. In campo religioso, le prime divinità stra-
     penetrano in Roma  niere furono introdotte in età repubblicana. Ai tradizionali (v.
                    cap. 15) Giove, Marte, Quirino, Nettuno, Saturno, Giano e Ve-
                    sta, si aggiunsero Demetra, i Dioscuri, Apollo, Esculapio, Cibe-
                    le, Dioniso e anche divinità orientali.
                    L’età imperiale
                    ■ Cultura e civiltà in epoca augustea
     L’opera        La decadenza dell’istituto familiare e l’abbandono delle antiche
     moralizzatrice   virtù spinsero Augusto a farsi promotore di un’opera moralizza-
     di Augusto     trice. Con le leges Iuliae (18-9 a.C.) cercò di obbligare tutti i cit-
                    tadini al matrimonio, introdusse limitazioni per chi non aveva fi-
                    gli, premi in denaro per chi ne aveva di più e severe punizioni per
     La nuova morale   chi commettesse adulterio. Si diffuse così una nuova morale di
     di coppia      coppia: il capofamiglia smise di comportarsi come un padrone
                    severo e dominatore e si propose invece di essere fedele alla mo-
     La mutata      glie e di considerarla una compagna di vita alla pari. La condizio-
     condizione     ne della donna cambiò; fu abbandonata la concezione secondo
     della donna    la quale con il matrimonio la donna entrasse a far parte della fa-
                    miglia del marito e fosse a lui sottomessa. Cominciò a essere ri-
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                    conosciuta dal diritto anche la discendenza in linea femminile al
                    punto che le donne potevano ottenere la custodia dei figli, in ca-
     La pace influenza  so di divorzio, qualora dimostrassero l’indegnità del marito. La
     positivamente   politica di pacificazione operata da Augusto migliorò general-
     la cultura     mente le condizioni di vita e questo benessere trovò espressione
                    anche nelle opere di letterati e artisti. Intorno ad Augusto e all’a-
                    mico Mecenate si raccolsero i migliori intellettuali del tempo.
     Le opere di Virgilio,  Nelle Georgiche e nelle Bucoliche Virgilio esaltò la vita laborio-
     Orazio e Livio  sa dei campi e la tranquillità della campagna; nell’Eneide invece
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