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25 - La crisi dell’Impero romano e l’affermarsi del Cristianesimo

      Da Giuliano a Teodosio
      Alla morte di Costantino gli succedettero i tre figli Costante, I figli di Costantino
      Costanzo e Costantino II. Costanzo, prevalso sui fratelli, scel-
      se come successore Giuliano, il generale che aveva sconfitto gli
      Alamanni nel 357. Questi, circondatosi di intellettuali e filosofi L’atteggiamento
      pagani, cercò di escludere i cristiani dalle cariche dirigenziali e di Giuliano nei
      tentò di restaurare il paganesimo (i cristiani lo soprannomina- confronti dei cristiani
      rono “l’Apostata”, cioè il Rinnegatore, poiché aveva abbando-
      nato la religione cristiana). Per acquistare prestigio presso il po-
      polo progettò di eliminare totalmente l’Impero persiano ma
      morì in battaglia. Verso la fine del IV sec. i Goti, spinti dagli Un- I Goti chiedono
      ni, arrivarono al confine danubiano e chiesero di essere am- di essere ammessi
      messi nell’Impero. Valente, imperatore d’Oriente, accettò, spe- nell’Impero
      rando di utilizzarli nell’esercito, ma i continui saccheggi nelle
      regioni imperiali portarono alla guerra. Nel 378 ad Adrianopo- La sconfitta
      li, in Tracia, l’esercito romano fu duramente sconfitto. I Goti di- dell’esercito romano
      lagarono allora in Tracia, saccheggiando e distruggendo. Gra-
      ziano, già imperatore d’Occidente, rimase sul trono, mentre in
      Oriente fu eletto imperatore un generale spagnolo, Teodosio La politica
      (379). Invece di continuare a combattere, Teodosio contrattò la di Teodosio nei
      pace, i Goti divennero alleati dell’Impero, sposarono donne ro- confronti dei Goti
      mane ed ebbero incarichi dirigenziali. Graziano e Teodosio, nel
      380, promulgarono l’Editto di Tessalonica, con il quale il Cri- Il Cristianesimo
      stianesimo diventava l’unica religione ufficiale dell’Impero e ve- religione dell’Impero
      niva cancellata ogni usanza pagana (celebrazione di sacrifici, gio-
      chi olimpici, templi).
      Il crollo dell’Impero d’Occidente
      Morto Teodosio, unico imperatore dalla morte di Graziano, gli Arcadio, Onorio
      succedettero i figli Arcadio (a Oriente) e Onorio (a Occidente) e Stilicone
      che, ancora giovani, furono affidati al generale di origine van-
      dala Stilicone. I Goti, controllati tramite concessioni di terre e I Goti fermati
      denaro, divennero sempre più esigenti e decisero di penetrare da Stilicone
      in Italia guidati da Alarico; Stilicone, nonostante li avesse scon-
      fitti, patteggiò la pace. Altri barbari premevano in Gallia e Spa-
      gna: Svevi, Alamanni e Vandali. La classe dirigente, trasferita la
      capitale a Ravenna e fatto uccidere Stilicone, cercò di affronta-
      re gli invasori. Alarico, nel 410, saccheggiò Roma; il suo suc- Roma saccheggiata
      cessore, Ataulfo, fondò nelle Gallie il primo regno barbarico e
      sposò la sorella di Onorio. Nel frattempo, i Vandali di Genseri- Il primo regno
      co conquistarono Cartagine, impadronendosi della provincia barbarico e la
      d’Africa (429). Nel 430 l’Impero d’Occidente era costituito dal- conquista dell’Africa
      l’Italia, da parti della Gallia e da poche terre nei Balcani. All’ini-
      zio del V sec. fecero irruzione in Europa, saccheggiando molte
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