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Preistoria ed età antica
ebbe il suo fattore unificante nel Mediterraneo. Sul grande ma-
re interno gravitavano le poche megalopoli (Roma, Cartagine,
Antiochia, Alessandria e, dal IV sec., Costantinopoli) le quali
non avrebbero potuto sopravvivere senza i rifornimenti tran-
L’esportazione smarini. Il modello di civiltà e di rapporti economici esistente
del modello di civiltà da secoli sulle coste del Mediterraneo si estese nelle parti con-
mediterranea tinentali dell’Europa e dell’Africa, notevolmente arretrate al
momento della conquista. Fra il I e il II sec. Roma trasformò
profondamente queste aree con un’intensa e programmatica
opera di “romanizzazione” il cui strumento principale fu la crea-
L’urbanizzazione zione di città. Nelle regioni del Maghreb, in Spagna, nell’Euro-
e la riorganizzazione pa settentrionale (Gallia e Britannia) e in tutta l’area danubia-
dei territori na l’urbanizzazione comportò la sistematica riorganizzazione
dei territori e la trasformazione, spesso profonda, delle loro vo-
cazioni produttive. L’estensione del modello sociale ed econo-
mico della città mediterranea implicava, infatti, assoluta preva-
lenza dell’agricoltura, sedentarizzazione delle popolazioni no-
madi e seminomadi, contrazione dell’economia pastorale, un
articolato sistema artigianale destinato a soddisfare i bisogni
delle città, sviluppo dei commerci, adozione generalizzata del-
I legami fra centro la moneta negli scambi. Crebbero, quindi, i legami fra centro
mediterraneo mediterraneo e periferie continentali, divenne intensa la cir-
e le periferie colazione delle merci e delle persone, e si fecero complessi i
rapporti economici nei quali si inserirono anche le popolazio-
ni barbariche.
■ Cambiamenti politici e cambiamenti economici
Fine della Mentre nel I sec. terminò la supremazia agricola e commercia-
supremazia agricola le che l’Italia aveva esercitato nei secoli precedenti, crebbero le
dell’Italia e aumento esportazioni (olearie e vinarie soprattutto) della Gallia meri-
esportazioni dionale, della Tarraconense e della Betica. Col III sec. iniziò per
dalle province queste province una fase di regresso economico e subentrò una
nuova egemonia, quella africana, fondata sull’esportazione del-
L’egemonia africana l’olio e, collateralmente, di ceramiche. Caduto l’Impero d’Oc-
del III sec. cidente e occupata l’Africa dai Vandali nella prima metà del V
sec., iniziarono a prevalere nel Mediterraneo le esportazioni di
merci e derrate provenienti dalle province dell’Egeo, dell’Asia
Minore e dell’area siropalestinese. In generale, si può dire che
L’economia l’economia seguì i tempi della politica. Considerato il lungo ar-
si sviluppa co dell’età imperiale, i secc. I e II furono interessati da un ge-
parallelamente nerale movimento espansivo che rallentò ed entrò in crisi nel-
all’evoluzione la seconda metà del III sec., quando l’Impero fu scosso da al-
politica cuni decenni di insicurezza politica e militare. Con l’avvento di
Diocleziano anche le attività produttive recuperarono vigore,
ma all’interno di una forma autoritaria di governo che interve-
niva pesantemente nel funzionamento dei meccanismi econo-
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