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      22      L’Impero: da Traiano

              a Diocleziano



      Durante il II sec. d.C., in seguito al crescente processo di unificazione
      dell’Impero, Roma perse la sua centralità. Tutti gli imperatori del ll sec.,
      privi di discendenza, scelsero come successori persone effettivamente capaci,
      evitando contrasti interni e congiure di palazzo. L’Impero raggiunse in questo
      periodo la sua massima estensione: Traiano conquistò la Dacia e fece
      di tutta la Mesopotamia una provincia romana. Adriano rafforzò i confini
      della Britannia. Sotto Marco Aurelio, invece, le tribù germaniche dei Quadi
      e dei Marcomanni invasero l’Italia; la pace fu firmata da Commodo.
      Dopo 42 anni di regno della dinastia dei Severi, l’Impero piombò per 50 anni
      in uno stato di anarchia militare: si succedettero ben 21 imperatori.
      L’economia entrò in crisi; tramontò la cultura classica, sommersa da nuove
      dottrine filosofiche e dal diffondersi del Cristianesimo. Diocleziano,
      imperatore dal 284, cercò di risollevare le sorti dell’Impero.

      Da Traiano a Commodo
      Dopo l’uccisione di Domiziano, i congiurati proclamarono im-
      peratore l’anziano senatore Cocceio Nerva. Nerva restaurò le  La politica
      finanze dello Stato, e diede inizio a quella politica assistenziale  assistenziale di Nerva
      verso le classi meno abbienti che caratterizzò gli imperatori del
      II sec. Nel 97 adottò, designandolo successore, Traiano, co-  Traiano,
      mandante delle truppe della Germania Superiore. Di famiglia  primo imperatore
      senatoria e di origine spagnola (primo imperatore non italico),  non italico
      Traiano divenne imperatore nel 98, alla morte di Nerva. In po-
      litica estera, tra il 101 e il 105 combatté i Daci costringendoli al-  Dacia, Armenia
      la pace e facendo della Dacia una provincia romana. Tra il 114  e Mesopotamia,
      e il 116 anche l’Armenia e la Mesopotamia diventarono provin-  province romane
      ce romane. Governò d’accordo con il senato e promosse una
      serie di provvedimenti sociali tra cui l’abolizione delle tasse ar-
      retrate per le province e l’istituzione di una “cassa di risparmio”
      per i prestiti ai piccoli contadini. Per suo volere furono costruite
      ingenti opere in Italia, Spagna e Africa; tale attività, unita alle  La costruzione
      pesanti spese militari, aggravò la situazione finanziaria. Colpito  di ingenti opere
      da una grave malattia, Traiano morì a Selinunte, in Cilicia, men-  e la crisi finanziaria
      tre era in viaggio verso Roma. Il successore da lui designato fu
      il nipote adottivo Adriano. Cosciente dei rischi connessi a un’ec-  Adriano adotta
      cessiva espansione dell’Impero, Adriano si decise a consolida-  una politica non
      re le conquiste del predecessore. In Britannia, tra il 122 e il 127,  espansionistica
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