Page 166 - Storia della Russia
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La Duma e il governo

        Una volta ripreso il controllo, il governo avviò l’«esperimento costituzionale» della Duma
        di  stato,  frutto  delle  rivolte  del  1905.  Concessa  con  riluttanza  da  Nicola  II,  operò  per
        quattro legislazioni, tra il 1906 e il 1917. Le Leggi fondamentali del 1906, vale a dire la
        realizzazione  concreta  degli  ampi  diritti  politici  promessi  dal  Manifesto  d’ottobre,  si
        dimostrarono meno generose del previsto. La Duma poteva proporre e mettere il veto sulle
        leggi, ma il potere esecutivo rimaneva in mano a un governo che faceva riferimento allo

        zar, unico ad avere il diritto di sciogliere a suo piacimento l’Assemblea, eletta in modo
        indiretto.  Nicola,  inoltre,  influenzava  le  nomine  della  camera  alta  conservatrice,  il
        Consiglio di stato. La legislazione d’emergenza del 1881 rimase in vigore, lasciando allo
        stato il controllo continuo, sia amministrativo sia poliziesco, sulle attività pubbliche. Una
        volta restaurato l’ordine, Nicola cercò di limitare il più possibile le funzioni della Duma.
        Come  espressione  dell’opinione  pubblica,  la  prima  Duma  (1906)  rappresentò  «un
        proseguimento  della  rivoluzione  in  forma  parlamentare»:  rese  evidente  la  profonda
        distanza  della  società,  orientata  a  sinistra  dello  zar  e  della  sua  consorteria.  Elette  a
        suffragio maschile indiretto con voto ponderato, le prime due assemblee della Duma si
        scontrarono costantemente con il governo finché Stolypin, sostenuto dallo zar, non cambiò
        illegalmente i termini del diritto di voto nel luglio del 1907. Ne risultarono una terza e una
        quarta  Duma  abbastanza  conservatrici  da  riuscire  a  collaborare  con  il  governo,  ma
        avevano comunque i loro interessi e le loro priorità, e per promulgare le sue leggi Stolypin
        fu  costretto  a  ricorrere  a  procedure  straordinarie.  Inoltre,  esse  non  rappresentavano  da
        nessun  punto  di  vista  il  paese  nella  sua  interezza.  L’epoca  della  Duma  dimostrò  una
        rinnovata  supremazia  politica  del  governo  e  dei  suoi  sostenitori,  nonché  la

        frammentazione e la polarizzazione delle idee politiche nell’opinione pubblica; quando nel
        1914 tornarono a crescere le tensioni, la stessa Duma si ritrovò sempre più distante dai
        movimenti e dalle dinamiche più importanti della società russa. Tuttavia, dopo il crollo
        dell’autocrazia nel 1917, la Duma rimase la sola autorità legittima all’interno dell’impero.
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