Page 109 - Storia della Russia
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moscovite (attacco fulmineo e ritirata, uso di truppe popolari e irregolari, sfruttamento
delle grandi distese e della scarsità di cibo) sull’organizzazione militare dell’Europa
occidentale e su tattiche e strategie che, in uno scenario diverso, avevano dato risultati
straordinari. Alla vigilia dell’invasione francese Alessandro ebbe una crisi religiosa e si
convertì a un evangelismo mistico di carattere ecumenico, che si espresse nella sua
adesione alla Santa Alleanza (1815). Il suo iniziale entusiasmo per la Società biblica russa,
di ispirazione protestante, che fondata nel 1813 aspirava a rendere accessibili a tutti le
scritture, si raffreddò nel 1819, quando tornò a un’ortodossia più tradizionale, in linea con
le scelte politiche dell’ultima parte del suo regno. La guerra, però, lasciò in eredità
un’economia a brandelli: stabilizzare la moneta ormai inflazionata divenne questione
cruciale, e i tecnici del governo si resero conto che lo sviluppo industriale, ben avviato nel
resto d’Europa, in Russia arrancava. Dopo il Congresso di Vienna (1815), che stabilì
nuovi equilibri nell’Europa postnapoleonica, ma soprattutto dopo il 1820, vi fu una
sterzata autoritaria contro ogni forma di dissenso: il governo si concentrò soprattutto sulla
stabilità interna e sulla lotta alle rivoluzioni e ai disordini in Europa. A questo scopo, per
la collaborazione internazionale tra le grandi potenze e il mantenimento dello status quo in
Europa, promosse la Santa Alleanza, la Quadruplice Alleanza e il «sistema dei congressi».
Le posizioni assunte da Alessandro nell’ultimo periodo del suo regno gli inimicarono l’ala
più riformatrice e idealista della nobiltà, provocando infine la rivolta dei decabristi,
giovani aristocratici, per la maggior parte membri dell’esercito, che tentarono un colpo di
stato per cambiare il regime. La Società settentrionale organizzò un’insurrezione a San
Pietroburgo il 14 dicembre 1825, e la settimana successiva i colleghi della Società
meridionale, nata in una base militare in Ucraina, con l’aiuto dei membri di rango più
basso della Società degli slavi uniti, cercarono di marciare su Kiev. La «prima rivoluzione
russa» fu confusa e disordinata e venne soppressa senza difficoltà. I decabristi non sono
passati alla storia come abili rivoluzionari, ma come eroici martiri.
Il fratello minore di Alessandro, Nicola I (1825-1855) salì al trono attraverso il sangue
degli ammutinati decabristi. Convinto che Dio l’avesse sostenuto, dedicò la sua vita a
combattere l’idra della ivoluzione e a difendere il potere autocratico, la stabilità interna e il
ruolo della Russia sullo scacchiere internazionale. In seguito agli eventi del 1825 creò un
nuovo corpo di polizia, la Gendarmeria pubblica, e la «Terza sezione» segreta (della
Cancelleria di sua Maestà), che venne incaricata di controllare, ma anche plasmare
l’opinione pubblica, nonché di sorvegliare il governo. Nuovi metodi e nuove istituzioni,
come la Cancelleria stessa, il potenziamento degli organi di censura e l’uso di aiutanti
come rappresentanti personali, resero più semplice l’intervento diretto nella vita sociale e
in quella ufficiale. Servire lo stato autocratico era uno degli ideali di Nicola I, che in
un’occasione affermò: «Tutta la vita è un servizio». Riformatore dalle idee conservatrici,
Nicola si impegnò seriamente per migliorare il governo del paese, ma interpretò in modo
molto personale il proprio potere autocratico. La servitù della gleba rappresentava una
questione ancora troppo scottante per subire un serio cambiamento, tuttavia una radicale
riorganizzazione dei contadini di stato poteva fornire un modello per il futuro. Nel 1835,
con un nuovo Statuto, il sistema educativo fu ammodernato secondo le esigenze statali.
Nicola compì notevoli sforzi anche in campo giuridico: la legge rappresentava per lui uno
degli strumenti più efficaci tramite cui esercitare il potere autocratico. Oltre a completare
la codificazione delle norme, lo zar fondò una scuola imperiale di giurisprudenza, che
offriva una formazione ampia e approfondita. Intanto, all’interno dei ministeri stava