Page 113 - Storia della Russia
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Le annessioni di Caterina avevano portato finalmente i confini meridionali della Russia
al loro naturale limite geografico: ora le terre di frontiera ucraine erano sicure e potevano
essere acculturate. Con l’indebolirsi della minaccia tataro-turca cominciò a ondate la
colonizzazione delle regioni lungo il Volga e verso il Caucaso, prima tra il 1720 e il 1740,
poi tra il 1750 e il 1770. Dopo le due guerre turche i nuovi territori sul Mar Nero,
ribattezzati «Nuova Russia», furono al centro di un notevole sviluppo. La grande rivolta
cosacco-contadina capitanata da Emel’jan Pugačëv lungo il Volga nel 1773-1774 (di cui
parleremo più avanti) rappresentò in parte una reazione alla crescente presenza dello stato,
alla pressione dei colonizzatori sulle popolazioni locali e ai pesi imposti dalla guerra
contro i turchi. Dopo il panico iniziale, Pugačëv fu annientato e il governo assoggettò
rapidamente i cosacchi, integrandoli nella struttura dell’esercito regolare: una mossa