Page 116 - Storia della Russia
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1840  il  giovane  geologo  tedesco  originario  del  Baltico  Alexander  von  Keyserling,  di
        ritorno  dal  suo  viaggio,  oltre  a  osservazioni  scientifiche,  portò  anche  notizie  di  nuovi
        giacimenti di carbone, molto preziosi per l’industria.

           «Abbiamo vissuto i contrasti più stridenti» scrisse Keyserling in una sua lettera privata.
        «Siamo stati in misere capanne di contadini, con pochissimo cibo, circondati da uomini
        che lottavano quotidianamente contro la fame, e in palazzi con opulenti tavole imbandite,
        viaggiando  in  carrozza.»  Questa  coesistenza  all’interno  della  società  russa  di  mondi
        contrastanti  dal  punto  di  vista  antropologico  era  stata  notata  anche  da  precedenti
        viaggiatori,  ma  le  osservazioni  di  Keyserling  sono  la  riprova  della  sempre  maggiore
        consapevolezza e del crescente interesse in patria per i problemi sociali. Esse sono, inoltre,
        contemporanee  ad  altri  due  famosi  racconti  di  viaggio  più  di  carattere  sociologico  che
        scientifico, opere straniere profondamente influenzate dalle opinioni e dai pregiudizi degli
        europei e dei russi stessi: Lettere dalla Russia (Parigi, 1843, in francese) del marchese

        Astolphe  de  Custine  e  il  Viaggio  nell’interno  della  Russia  (Hannover,  1847-1852,  in
        tedesco) del barone August von Haxthausen. Custine, aristocratico francese e disincantato
        sostenitore del sistema autocratico, descrisse la Russia come uno stato di polizia. Il suo
        famoso libro alimentò ulteriormente il sentimento di antipatia che gli europei provavano
        verso  la  Russia.  Indignato  da  quel  resoconto,  il  governo  di  Nicola  invitò  l’esperto  di
        agraria  Haxthausen,  di  tendenze  conservatrici,  a  viaggiare  per  la  Russia  europea
        annotando  impressioni  e  scoperte.  Haxthausen  era  interessato  soprattutto  a  questioni  di
        carattere economico e sociale, ma le sue descrizioni e classificazioni della società fecero
        epoca, come quelle dei botanici del secolo precedente. La campagna russa del XIX secolo,
        nel vecchio centro e nel nuovo lontano sud, veniva messa a nudo con partecipazione e
        lucidità e offerta agli sguardi degli europei. Per la prima volta Haxthausen descrisse al
        mondo  –  e  ai  russi  –  la  comunità  contadina  come  un’istituzione  autoctona  singolare,

        limitante dal punto di vista economico, ma inestimabile da quello sociale. L’intellighenzia
        russa e il pubblico europeo di Haxthausen videro le masse contadine russe riflesse in uno
        specchio tedesco.
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