Page 120 - Storia della Russia
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trovò  terreno  fertile  tra  il  malcontento  delle  truppe  dello  Jaik.  La  sua  insurrezione
        catalizzò  il  dissenso  e  l’insoddisfazione  delle  comunità  locali  da  Astrachan’  agli  Urali,
        coinvolgendo anche i vecchi credenti. Non si trattò tanto di una guerra di classe, come
        l’hanno descritta gli storici marxisti, ma piuttosto di una grande jacquerie di frontiera che
        attaccava i simboli dell’autorità centrale, sempre più invadente nelle zone di confine, ma
        ancora  abbastanza  debole  da  essere  attaccata;  il  movimento,  tuttavia,  non  arrivò  mai  a
        minacciare  il  cuore  del  paese.  Erano  state  le  privazioni  della  guerra  ad  acuire  il
        malcontento.  Dozzine  di  nobili  furono  linciati  o  giustiziati,  la  città  di  Kazan’  presa
        d’assalto:  il  governo  e  l’élite  iniziarono  a  preoccuparsi  seriamente.  L’insurrezione  fu
        domata  solo  dalle  truppe  regolari  un  volta  firmata  la  pace  con  i  turchi.  Insieme  alla

        contemporanea sollevazione contadina in Boemia (per certi aspetti molto differente), la
        rivolta di Pugačëv fu uno dei più grandi movimenti popolari prerivoluzionari dell’Europa
        settecentesca. Repressa spietatamente, mostrò quanto fosse pericoloso non mantenere il
        saldo controllo e alimentare aspettative. Pugačëv fu giustiziato pubblicamente a Mosca nel
        1775, decapitato e squartato.
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