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                                             Modulo 8
                                             La società feudale



                 VITA SOCIALE                I cavalieri
                 E DIRITTO


                     l vertice della società feudale era occu-  In questa esistenza improntata agli ideali  stello e le sue armi) erano più potenti delle
                 Ipato dai signori, rappresentanti di  della forza e del coraggio, la guerra rappre-  tecniche d’assedio (arieti, catapulte, ecc.).
                 un’aristocrazia guerriera potente e fiera del-  sentava il momento culminante. In guerra, il  Di solito un castello cadeva in mano ai nemi-
                 le proprie tradizioni. L’arma tipica dei nobi-  cavaliere aveva modo di dimostrare il pro-  ci soltanto a causa di un tradimento o di
                 li era la cavalleria, e per questo i signori era-  prio valore, la propria fede, la propria lealtà  un’epidemia, oppure per fame.
                 no tutti «cavalieri».                nei confronti del capo (un signore più im-  Se i soldati armati alla leggera erano spesso
                 La principale occupazione del cavaliere era  portante o il re). Ma la guerra non era solo  nelle battaglie vera e propria carne da ma-
                 l’addestramento bellico mediante la prati-  un’avventura entusiasmante: era anche, per  cello, esposta alla furia dei cavalieri, per
                 ca di attività violente. La caccia procurava  i signori, una preziosa occasione per rimpin-  questi ultimi la guerra era meno rischiosa
                 molti vantaggi: metteva alla prova il corag-  guare, tramite il bottino, le loro risorse esau-  dei tornei. Si cercava infatti di catturare vivi
                 gio, temprava alla fatica, liberava il territo-  rite dalle spese necessarie al loro stile di vita.  i cavalieri nemici, per ottenere un cospicuo
                 rio dagli animali feroci (orsi, lupi, linci...)  Quando pensiamo alle guerre di quest’epo-  riscatto.
                 che allora popolavano le foreste, procurava  ca non dobbiamo immaginare grandi eser-  Nell’Europa medievale il pericolo e la vio-
                 alla tavola del signore una ricca dieta car-  citi e grandi battaglie. Si trattava quasi sem-  lenza erano all’ordine del giorno. Il mondo
                 nea che garantiva il vigore fisico dei com-  pre di lotte tra signori, tra signori e città, o di  cristiano era tormentato dalle incursioni di
                 mensali. Essa richiedeva un equipaggia-  spedizioni per reprimere rivolte. Normal-  nuovi e agguerriti nemici; i signori si com-
                 mento costoso e un personale numeroso:  mente gli eserciti erano composti da poche  battevano in incessanti guerre private o si
                 cavalli robusti, lance, archi, reti, battitori,  migliaia di individui: i fanti, armati alla leg-  eliminavano a vicenda nei tornei; i contadini
                 mute di cani selezionati.            gera, seguivano i cavalieri corazzati, sui loro  erano come un gregge inerme esposto alla
                 Numerosi esercizi militari venivano effettua-  destrieri anch’essi corazzati. Il loro passag-  brutalità dei più forti. Per porre freno a que-
                 ti con cadenza quasi quotidiana nei castelli e  gio significava la devastazione delle campa-  sta violenza dilagante, la Chiesa emanò una
                 nelle dimore dei nobili, ma il principale ad-  gne; dopo qualche scaramuccia, l’impeto  serie di divieti volti ad assicurare quella che
                 destramento alla battaglia si svolgeva nei tor-  dei guerrieri si esauriva sotto le mura di una  fu chiamata la «tregua di Dio»: si sarebbe af-
                 nei e nelle giostre. Nei tornei, i cavalieri scen-  città o di un castello. Qui avevano inizio as-  fermata, in progresso di tempo, una nuova
                 devano in campo a titolo individuale oppu-  sedi estenuanti, movimentati da improvvisi  morale, secondo la quale il cavaliere doveva
                 re organizzati in squadre e davano prova del  attacchi e sortite, destinati ad esaurirsi in un  atteggiarsi non solo a combattente valoroso
                 loro valore di fronte agli altri cavalieri e al  tempo più o meno breve. Infatti, nella guer-  e senza paura, ma anche a difensore della
                 popolo.                              ra di quell’epoca, le tecniche di difesa (il ca-  Chiesa contro gli eretici e gli infedeli.



                                           ® Lo stendardo                                   † Cavallo bardato
























                                          √ Un cavaliere
                                          Una raffigurazione di un cavaliere dell’Europa occidentale
                                          nel XIII secolo: i motivi araldici, cioè le insegne e gli
                                          stemmi della famiglia, dell’armatura del cavaliere sono
                                          ripresi sia nello stendardo sia nella bardatura del cavallo.



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