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Unità 28
Le mentalità medievali
al ferraro s’apartiene, le sue fucine ardeva- così tornò subitamente indietro, e ll’abate si quale è pieno d’ogni inganno e tradimenti;
no a modo d’ardentissime fornaci e ciascu- segna e racomandasi a Dio e disse così: «O noi siamo legati molto forte e non veggia-
no martellava per sì gran forza e con tanto figliuoli miei, levate più alta la vela e navi- mo da chi né chi ci tiene, onde la nostra vi-
romore che se non fosse altro Inferno quel chiamo più forte acciò che noi possiamo ta è sempre dolorosa e sempre sarà». E
sarebbe paruto troppo. E veggendo san fuggire di questa isola, ché c’è male stare». quando i frati udirono queste parole ebbo-
Brandano e’ suoi frati tutte queste cose le E avendo detto queste cose, incontanente no grande compassione e pregano Iddio
quali erano sì crudeli e sì spaurose a vede- e’ venno uno mal vecchio barbuto in su lo che gli guardasse da queste pene. E guar-
re, disse san Brandano a’ suoi frati: «Frati lido del mare e recava in mano una tanaglia dando eglino inverso l’isola e’ viddono
miei, questo sì è reo luogo da stare , i’ò e una pala di ferro tutta ardente di fuoco, e questo uomo chera ignudo er era menato al
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gran compassione di queste cose ch’io veg- veggendo egli che la nave era partita, elli la tormento e udiva le boci che gridava e di-
gio e perciò nonn’è d’andarvi presso se noi gitta lor dietro quella pala del ferro, ma co- ceva: «Al fuoco, al fuoco!». E altri diceva:
ce ne possiamo guardare». me piacque a Dio ella no lli giunse, ma do- «All’acqua!». E molte altre parole udivano
E avendo detto queste parole, e’ venne un ve ella diede tutta l’acqua fe bollire forte- assai piggiori, e in queste parole l’acqua del
gran vento e molto forte, e menò la nave mente. E avendo veduto questo fatto egli- mare venne tutta torbida e pareva gittasse
presso a questa isola, e sì come piacque a no ebbono veduti in sulla riva una grande fiamma e puzzo molto orribile, e per que-
Dio questa nave passò oltre con salvazione; multitudine di sozzi uomini come fu lo pri- sto e’ frati vennono molto sbigottiti tal che
essendo la nave di lungi un tratto di bale- mo; e aveva ognuno in mano una gran maz- non sapevano dove si fossono né dove do-
stro , e’ frati udivano uno ismisurato vento za di ferro tutta ardente di fuoco e rendeva vessono andare, ma co ll’aiuto di Dio pur
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e romore di martelli, e battevano i martelli una gran puzza. E di queste mazze e del- si partirono di così brutto luogo.
su per l’ancudini. E udendo san Brandano l’altre traevano loro dietro, mai non gliene
questo romore e’ si comincia a segnare e dis- giunse veruna, ma un gran puzzo faceva, e
se così: «O signore Iddio, debbiaci iscam- faceva bollire l’acqua ben tre dì [...]. 4. Vale a dire: è un luogo molto brutto.
pare da questa isola se a voi piace». E aven- Eglino udivano boci che gridavano molto 5. La distanza che corre tra la nave e la riva è solo
do così detto, inmantenente e’ venne uno dolorosamente e dicevano: «O padre san- quella ricoperta dal lancio di una freccia di balestra.
uomo di questa isola inverso loro el quale to e servo di Dio, priega per noi miseri ta-
era vecchio e aveva la barba molto lunga, e pini, sappi che noi siamo presi a mal nostro
nero e piloso a modo d’uno porco, e apuz- grado e contra a nostra voglia, volentieri GUIDAALLALETTURA
1. Come è rappresentata l’isola dell’inferno?
zava molto forte. E così, tosto come questi verremmo da voi ma non possiamo, dolen- 2. Come vengono descritti gli abitanti dell’isola
servi di Dio ebbeno veduti, questo uomo te a noi che mal nascemmo al mondo el infernale?
Il potere delle reliquie
Ci sono degli oggetti che più di altri mettono la realtà celeste in diretto contatto con quella terre-
na: sono le reliquie, testimonianze tangibili della vita terrena di Cristo e dei santi. Era sulle reli-
quie che si prestavano i giuramenti solenni, ed era alle reliquie che ci si rivolgeva per ottenere una
grazia o trovare protezione: in un mondo dominato dall’incertezza, le reliquie offrivano una me-
dicina preziosa e potente. Guiberto, che agli inizi del XII secolo fu abate del monastero di No-
gent-sous-Coucy, nei pressi di Laon, nella Francia del Nord, cercò di accreditare una straordina-
ria storia che faceva risalire le reliquie del monastero (che erano addirittura delle reliquie di Cri-
sto) alla figura del leggendario re Quilio, recatosi in Palestina poco dopo la morte di Gesù e quin-
di ritornato in Francia.
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Guiberto di Nogent, La mia vita, 2,1 velato nelle estreme terre delle regioni oc- egli chiese, col cuore pieno di fede, il dono
cidentali le parole di questa nuova pienez- di sacre reliquie, cioè oggetti che erano sta-
Udito ciò, Pietro insieme al gruppo dei za. Essi dunque trasmisero a quell’uomo la ti a contatto del corpo del Salvatore: un
suoi che, sotto la guida di Maria, glorifica- regola della fede, lo purificarono con l’ac- pezzo di quelle corde con cui il Signore era
va il cielo, adorarono la magnificenza di qua del battesimo e gl’imposero il nome di stato legato al palo, un pezzo di quei fla-
Dio e del Figlio dell’uomo. Da poco tempo Quilio. Fortificato dunque alla scuola di gelli con cui un’empia mano aveva segnato
Egli aveva portato la salvezza in terra, e i così grandi maestri nella comprensione del le sue sante membra, un altro della corona
predicatori non si erano ancora sparsi per sacramento ricevuto, quando fu sul punto di spine che aveva recinto la sacra testa, un
il mondo a predicare; ma Dio aveva già ri- di accomiatarsi per tornare alla sua terra, altro ancora del legno della croce a cui era
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