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                                                                                             L’immaginario
                                                                                        dell’uomo medievale



                         specie, poiché sta scritto: «Uomini e anima-  contadini che lo tenevano per i piedi, pron-  le necessità, Dio avrebbe risuscitato delle
                         li soccorrerai, o Signore». L’episodio che  ti a scorticarlo, si rizzò, miracolo!, con un  bestie? Una persona di buon senso non può
                         sto per narrare è di quest’ordine.  salto pieno di vita, e galoppando attraverso  e non deve risolvere tali enigmi».
                         Un cavaliere della regione di Tolosa, tale  le colline sulle tracce dei suoi compagni di  Com’è cieco e insensato un tal uomo! Ha
                         Bonfiglio – suo figlio ancora in vita è cono-  viaggio, fece irruzione nel borgo. [...]  un cuore di pietra colui che trasforma in te-
                         sciuto con lo stesso nome –, si dirigeva ver-  Di recente, alcuni nostri concittadini di An-  nebre la luce ricevuta, che conserva intat-
                         so il luogo sacro alla vergine, quando, a cir-  gers si misero in viaggio per fare le loro de-  to, l’infelice, dopo l’acqua del battesimo,
                         ca due miglia dal borgo di Conques, la sua  vozioni in quella città illustre e popolosa il  l’uomo vecchio uscito dal seno materno;
                         cavalcatura, ferita non so come, d’improv-  cui nome antico è quasi dimenticato (se non  intatto, e anzi peggiore, dopo la rigenera-
                         viso cadde morta. Assoldati perciò due con-  sbaglio, era Anicium), e che il popolo chia-  zione dello Spirito. Se quest’uomo fosse
                         tadini, li incaricò di scorticare l’animale.  ma «Notre-Dame-du-Puy». Là, queste per-  vissuto al tempo della Passione del Signo-
                         Quanto a lui, che aveva fatto il viaggio per  sone di cui parliamo incontrarono un indi-  re, avrebbe sicuramente negato con i Giu-
                         amore della santa, proseguì fino al santua-  viduo empio ed eretico, che dichiarava di  dei la risurrezione di Lazzaro, o la guari-
                         rio: là, gettandosi a terra, recitò le sue pre-  abitare nei pressi di Conques. Quando ap-  gione dell’orecchio tagliato. In realtà que-
                         ghiere, manifestò i suoi voti. Alla fine si la-  prese che i suoi interlocutori erano di An-  st’uomo si è mostrato figlio del diavolo, ne-
                         gnò davanti alla statua dorata della santa  gers: «Conoscete – disse – un certo Bernar-  mico della verità, servitore dell’Anticristo.
                         martire per la perdita del suo mulo. Perché  do che, ritornando quest’anno da Conques,
                         appunto si trattava di un mulo eccellente,  ha lasciato là scritte, ahimè, tante menzogne
                         quasi incomparabile, e proprio mentre  su santa Fede? Infatti, come si potrà ragio-
                         compiva un’opera pia il Nemico, vittorioso,  nevolmente credere a certe storie di occhi
                         gli aveva causato il danno. La solidità di  estirpati e poi rimessi a posto o di animali ri-
                         questa fede merita di essere altamente loda-  suscitati? Ho inteso attribuire a santa Fede,  GUIDAALLALETTURA
                                                                                                  1. Quale miracolo è al centro della narrazione?
                         ta; perché quando l’uomo ebbe finito la sua  come agli altri santi, altri prodigi – e anche  2. Come viene considerato l’uomo che non crede
                         orazione, il mulo, liberandosi a calci dei due  straordinari. Ma per quale ragione, per qua-  nel miracolo?





                        Il tempo è di Dio,non degli uomini
                        Secondo la morale medievale, gli usurai erano individui spregevoli, che vivevano nel peccato per-
                        ché traevano vantaggio dalle disgrazie altrui e, cosa ancor più grave, commettevano una specie di
                        sacrilegio, in quanto speculavano sul tempo, che non apparteneva agli uomini, ma a Dio. Il tem-
                        po, proprietà divina, non poteva essere oggetto di lucro, e questo portava di conseguenza la con-
                        danna di qualsiasi richiesta di interessi. Ecco come il tema viene formulato da un autore ecclesia-
                        stico intorno al 1200.



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                         Guillaume d’Auxerre, Summa aurea, III, 21, da J. Le Goff,  luminare; lo stesso la terra è obbligata a far  gli uomini tacessero davanti agli usurai, le
                         Tempo della Chiesa e tempo del mercante, Torino 1977,  dono di tutto ciò che può produrre, e lo  pietre griderebbero se potessero; ed è una
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                                                             stesso l’acqua. Ma niente fa dono di sé in  delle ragioni per le quali la Chiesa perse-
                                                             maniera più conforme alla natura del tem-  guita gli usurai.
                         L’usuraio agisce contro la legge naturale  po: volente o nolente, le cose hanno il tem-
                         universale, perché egli vende il tempo, che  po. Poiché dunque l’usuraio vende ciò che
                         è comune a tutte le creature. Agostino dice  appartiene necessariamente a tutte le crea-  GUIDAALLALETTURA
                         che ogni creatura è obbligata a far dono di  ture, egli lede tutte le creature in generale,  1. Perché, secondo l’autore, l’usuraio agisce
                                                                                                  contro la «legge naturale universale»?
                         sé; il sole è obbligato a far dono di sé per il-  anche le pietre, donde risulta che, anche se  2. A chi appartiene il tempo, secondo l’autore?




                        La cometa

                        Per l’uomo dell’alto Medioevo, il soprannaturale è ovunque, e gli eventi umani (la politica, la
                        guerra, i peccati) hanno un riflesso nei fenomeni naturali. Le strane e terrifiche manifestazioni del-
                        la natura sono come tanti messaggi inviati da Dio agli uomini perché riconoscano la sua collera e

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