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Modulo 2
Il Vicino Oriente antico
Pur in mezzo a questa enorme varietà di dèi e di culti, è tuttavia possibile ricostruire i trat-
ti comuni della religiosità mesopotamica. La religione è un fenomeno sociale, che risen-
te delle forme dell’organizzazione umana e a sua volta influisce su di esse. Un fenomeno
colossale come la nascita della città doveva necessariamente incidere anche sulla religio-
ne. Quando i re e i suoi funzionari incominciarono a governare, l’immagine divina si mo-
dellò su quella della regalità terrena e anche tra le divinità fu stabilita una gerarchia, al cui
vertice venne posto Enlil.
La colpa Come un suddito non può discutere la volontà del re né opporsi alle sue san-
zioni, così un uomo non può contestare quella divina né opporsi ai suoi castighi. L’ango-
scia, la malattia, il dolore, la fame, erano tutte punizioni comminate dagli dèi sempre e
soltanto per giusti motivi. Spesso l’uomo non sapeva in che cosa avesse sbagliato, ma sa-
peva che la sua sofferenza era comunque l’effetto inevitabile di una colpa. Per scrutare la
volontà divina ed evitare terribili punizioni si perfezionarono tecniche d’interpretazione
e riti utili a placare l’ira degli dèi affidati agli specialisti del sacro, i sacerdoti (osservato-
ri, indovini, esorcisti, ecc.).
L’oltretomba I popoli mesopotamici credevano che dopo la morte l’uomo si tramu-
tasse in una specie di fantasma e andasse a raggiungere i suoi predecessori in uno scialbo
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inferno senza fiamme, concepito come un’immensa, oscura, silenziosa e triste caverna.
1. Che cosa significa «dio
antropomorfo»? Questo luogo era governato da divinità specifiche, alle quali il morto doveva obbedire,
2. Enlil era un dio unico?
ancora una volta, come sempre.
® Il dignitario Ebikh-il, 2500 a.C.
[da Mari, Museo del Louvre, Parigi]
Ebikh-il, un alto funzionario del tempio di Ishtar a Mari,
ritratto – con gesso, conchiglie e lapislazzuli – seduto,
con le mani giunte in tipico atteggiamento di
† Pittura con scena sacrificale, venerazione e ubbidienza, indossa un kaukanes, una
1850-1780 a.C. ca. gonna composta di lunghe ciocche di lana, veste
[da Mari, Museo del Louvre, Parigi] caratteristica dei dignitari del tempio di questa epoca.
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