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Modulo 2
Il Vicino Oriente antico
GUIDAALLOSTUDIO o le pietre preziose, dovevano recarsi nell’altopiano iranico o in Afghanistan. Per il le-
1. Che cosa vuol dire Mesopotamia? gname, erano costretti a rifornirsi dalle foreste dei monti Zagros, Tauro, Amano, in Li-
2. Che cosa è la resa agricola? bano e dalla valle dell’Indo.
3. Perché Ebla era una città diversa
da Uruk?
3. Sumeri e Accadi
Le popolazioni delle città mesopotamiche La regione in cui si sviluppò lo straordina-
rio fenomeno dell’urbanizzazione era abitata da una popolazione mista, nella quale emer-
gevano due genti principali: i Sumeri e gli Accadi. Si tratta di gruppi molto diversi per
origine e per lingua.
I Sumeri, nella cui lingua (che è impossibile collegare ad alcuna famiglia linguisti-
ca nota) si esprimono i primi documenti scritti mesopotamici, vennero forse dal-
l’altopiano iranico nel IV millennio a.C. Si insediarono inizialmente nella parte
meridionale della Mesopotamia, che prese il nome di Sumer. Gli Accadi, che par-
lavano una lingua semitica (dello stesso ceppo di idiomi ancora oggi parlati da mi-
lioni di uomini: arabo, ebraico, aramaico, etiopico, ecc.), appartenevano a tribù
seminomadi di allevatori di pecore, viventi ai margini settentrionali e nord-orien-
tali del deserto siro-arabico. Si insediarono in prevalenza nella parte più setten-
trionale della Mesopotamia, che prese il nome di Accad. A differenza di quella su-
merica, la loro penetrazione non fu rapida e massiccia, ma lenta e prolungata. Que-
sta differenza è della massima importanza: essa determinò infatti, a lungo andare, la
completa semitizzazione della regione.
Integrazione di popoli Il risultato fu appunto un popolamento misto che diede ori-
gine a una comune cultura mesopotamica i cui elementi, tanto nelle espressioni ma-
teriali (abitazioni, manufatti di uso corrente come la ceramica o gli strumenti di la-
voro, ecc.) quanto nelle espressioni artistiche o religiose, non sono riconducibili a
questo o a quel gruppo etnico (divinità sumeriche erano venerate dai Semiti e vice-
versa). Esiste dunque una comune cultura prodotta dalla fusione di più popoli, che
distinguiamo unicamente a livello linguistico. Quanto alla vita privata, notiamo
spesso, in una medesima famiglia, la presenza di nomi sumerici e accadici. Le stes-
se considerazioni possono farsi dal punto di vista politico. Una determinata città
non si distingueva dalle altre per la lingua che vi si parlava o per un singolo po-
polo che l’abitava. Gli stessi contrasti e le guerre tra città non assumevano mai i
toni di una rivalità tra popoli diversi (per esempio Sumeri contro Accadi). Era-
no appunto contese tra città e città, tra re e re, in cui dominava la motivazione politico-
π Il re-sacerdote sumero Gudea,
2150 a.C. territoriale e non il confronto tra stirpi.
[Museo del Louvre, Parigi]
In questa statua Gudea viene Il rapporto tra nomadi e sedentari Dopo i Sumeri e gli Accadi altri popoli vennero a
rappresentato con le mani serrate insediarsi nella medesima area o in zone limitrofe: la Mesopotamia infatti rappresentava
all’altezza del petto: un gesto un crocevia per i movimenti delle popolazioni nomadi di due ampie aree: quella del de-
considerato di somma reverenza,
sottomissione e preghiera. Oltre a serto siriaco e della penisola arabica e quella dell’altopiano iranico e delle grandi steppe
essere un illuminato amministratore, dell’Asia centrale. La storia della Mesopotamia e, più in generale del Vicino Oriente an-
Gudea era il rappresentante della
divinità sulla terra, e quindi il sommo tico, fu segnata costantemente dal rapporto tra genti sedentarie e genti nomadi. Sarebbe
sacerdote del tempio. sbagliato immaginare il rapporto tra nomadi, dediti soprattutto alla pastorizia, e popoli
sedentari, dediti soprattutto all’agricoltura, come un movimento basato unicamente sul-
nomadi l’aggressione e sulla reazione. È vero che di frequente i nomadi praticavano nelle zone
Popolazioni che mutano dimora con agricole incursioni, razzie e, in qualche caso, effettuavano invasioni di massa, ma la realtà
frequenza, in contrapposizione a
quelle che hanno dimora fissa, i era molto più complessa. Tra nomadi e sedentari si instauravano spesso rapporti di equi-
sedentari. librio da cui tutti traevano giovamento. Si può anzi parlare di una vera e propria interdi-
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