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                                                                               Carlo Magno padre dell’Europa


                        si manifestava nel nuoto, da lui praticato nei fiumi e nei laghi freddi del suo paese oltre che nelle
                        piscine termali, e soprattutto nella caccia. Questa attività tipica dei nobili guerrieri medievali era
                        per Carlo un’autentica passione: ancora a sessantasei anni (un anno prima di morire), il sovrano
                        si divertiva a inseguire i cinghiali nelle Ardenne (nell’attuale Francia nord-orientale, al confine con
                        il Belgio). Queste notizie riguardanti gli aspetti più appartati della vita del sovrano, lungi dall’es-
                        sere semplici curiosità, rivelano invece un Carlo profondamente legato alla concezione germani-
                        ca del potere. La forza, il coraggio, la possanza fisica erano infatti valori che rimandavano alle an-
                        tiche tradizioni del popolo franco.
                        Illuminanti al riguardo sono anche altre notizie. Come tutti i nobili della sua gente, oltre a essere
                        un accanito cacciatore, il re era anche un grande consumatore di carne. Moderato nel mangiare e
                        nel bere (detestava l’ubriachezza) era assai goloso di arrosti: afflitto in vecchiaia da una grave got-
                        ta, si rifiutò sempre di seguire i consigli dei medici, che lo invitavano ad abbandonare questa de-
                        leteria abitudine alimentare. Le malattie, come sappiamo, hanno anche un carattere «sociale»: c’e-
                        rano le malattie dei poveri, connesse alla malnutrizione e alle precarie condizioni igieniche, e le
                        malattie dei ricchi, come la gotta di Carlo Magno, derivate da un’alimentazione squilibrata e trop-
                        po ricca di grassi animali.



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                         Eginardo, Vita di Carlo Magno, 22-24  che gli erano praticamente odiosi, perché  non riusciva a fare altrettanto, e spesso si
                                                             lo esortavano a smettere di mangiare arro-  lamentava che i digiuni erano nocivi al suo
                         Fu largo e robusto di corporatura, di sta-  sti, cui era avvezzo, e ad abituarsi alle car-  fisico. Mangiava a banchetto molto di ra-
                         tura  alta,  che  tuttavia  non  eccedeva  dal  ni lessate.              do, e questo solo nelle principali feste, al-
                         giusto – risulta infatti che la sua altezza mi-  Si teneva assiduamente in esercizio caval-  lora però con gran numero di persone. La
                         surasse sette volte il suo piede –. Aveva il  cando e cacciando, e questo gli veniva con-  cena di ogni giorno era solo di quattro
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                         sommo del capo rotondo, occhi molto  naturato dalle sue origini, perché è diffici-  portate, a parte l’arrosto, che i cacciatori
                         grandi e vivaci, il naso un po’ più lungo  le trovare sulla terra un popolo che possa  erano soliti infilzare allo spiedo, e che egli
                         della media, con una bella chioma bianca e  uguagliare i Franchi in quest’arte. Gli pia-  mangiava molto più volentieri di qualsiasi
                         un volto piacevole e gioviale, da cui il suo  cevano anche i bagni di vapore nelle acque  altro cibo.
                         aspetto acquistava molto in autorità e im-  termali, e teneva in esercizio il fisico con
                         ponenza sia che stesse in piedi o seduto; e  frequenti nuotate. [...] E invitava ai bagni
                         sebbene apparisse esser di collo grasso e  non solo i figli, ma anche i nobili e gli ami-  1. Era il pasto principale, che veniva preso verso la
                         corto e di ventre piuttosto prominente,  ci, e talvolta anche la folla del suo seguito e  metà del pomeriggio.
                         tutto  questo  era  celato  però  dalla  giusta  delle sue guardie del corpo, tanto che non
                         proporzione di tutte le altre parti del cor-  di rado si bagnavano cento uomini e più.
                         po. Di salute buona, solo prima di morire,  [...]                        GUIDAALLALETTURA
                         e per quattro anni, fu spesso colto da feb-  Era moderato nel mangiare e nel bere, ma  1. Quali delle attività svolte da Carlo suggeriscono
                         bre, e alla fine zoppicava anche da un pie-  più moderato nel bere, tanto che aveva in  il legame con i valori della forza e del coraggio
                         de. E anche allora faceva più come gli pa-  odio l’ubriachezza in qualsiasi uomo, non  tipici della concezione germanica del potere?
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                         reva che come lo consigliavano i medici,  solo in sé e nei suoi. Mentre nel mangiare  bere?





                        L’imperatore di ferro

                        Nella vita materiale del Medioevo il ferro era un materiale prezioso: la sua produzione era in-
                        fatti insufficiente, e la maggior parte di essa era destinata agli innumerevoli usi della guerra. In
                        quest’epoca erano dunque pochi i re che potessero permettersi eserciti adeguatamente equi-
                        paggiati in armi e attrezzi di ferro. Tra questi era Carlo Magno: il ferro, infatti, fu uno dei moti-
                        vi principali dei suoi successi militari. In un racconto molto suggestivo, un monaco dell’abbazia
                        di San Gallo fece del ferro il protagonista dello scontro finale tra Carlo Magno e il re dei Lon-
                        gobardi Desiderio. Siamo nell’anno 773 e Desiderio è assediato a Pavia dall’esercito nemico; du-
                        rante una perlustrazione sulle mura della città lo accompagna Oggerio, un disertore che aveva
                        condotto alla corte longobarda i due figli del defunto Carlomanno, per contrapporli allo zio Car-
                        lo Magno.

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