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Unità 26
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L’impero carolingioL’impero carolingio
contadini sassoni ribelli. Nel 784, il re an-
nesse anche la Frisia settentrionale, le cui MARE
popolazioni avevano reagito duramente DEL NORD
ai tentativi di conversione da parte dei FRISIA Brema
missionari cristiani. Con questa conqui- SASSONIA
sta il sovrano si assicurò anche uno sboc- Colonia
co sul Mare del Nord, area di grande im- Aquisgrana TURINGIA
portanza per i traffici commerciali tra il Treviri Magonza Fulda
continente e la Scandinavia. NEUSTRIA Reims Metz AUSTRASIA
Würzburg
Nel 776 Carlo passò all’offensiva contro i MARCA Parigi Lorsch Ratisbona
DI
Rennes
musulmani di Spagna. Dopo alcuni in- BRETAGNA Tours Strasburgo ALEMAGNA BAVIERA Salisburgo
successi iniziali egli riuscì, nell’arco di un BORGOGNA San Gallo
ventennio, a strappare al controllo isla- Poitiers Coira CARINZIA
mico il territorio compreso tra i Pirenei e AQUITANIA Lione LOMBARDIA
il fiume Ebro, dove fu istituita la marca Milano Venezia
[®26.5] di Spagna. Queste guerre venne- GUASCOGNA Tolosa PROVENZA Pavia PATRIMONIO
ro poi celebrate dai poemi cavallereschi SETTIMANIA Arles
francesi: un episodio reso celebre dalla MARCA DI Nizza DI Spoleto
SPAGNA
Chanson de Roland fu la battaglia di Ron- S. PIETRO DI SPOLETO
DUCATO
cisvalle, quando, nel 778, l’armata franca Barcellona Roma Benevento
fu attaccata al rientro in Francia dai guer- DUCATO
rieri musulmani coadiuvati dai montana- Napoli BENEVENTO
DI
ri baschi, la popolazione indigena della Regno franco nel 771
zona ai piedi dei Pirenei occidentali. La Conquiste di Carlo Magno
retroguardia, guidata dal conte Orlando, Aree di influenza dell’impero carolingio
fu completamente annientata. Anche se
Roncisvalle fu un episodio di secondaria
importanza, l’epopea franca contribuì a diffonderne la fama nel mondo cristiano. π L’impero carolingio
Dopo l’annessione della fertile Baviera, nel 778, Carlo mosse contro gli Àvari, una popo-
lazione dell’Asia centrale affine agli Unni, temuta per le continue incursioni che si erano
spinte fino all’Austria e al Friuli. Dopo due campagne, nel 795 e 796, gli Àvari furono sot-
tomessi e convertiti al cristianesimo; il tesoro della corte carolingia si arricchì del bottino
accumulato dagli Àvari in decenni di continue razzie.
Caratteri dell’espansionismo franco L’espansionismo franco non fu il frutto di una
strategia premeditata per dar vita a un impero europeo. Le continue iniziative militari si
sommarono più che altro casualmente, in risposta ai ripetuti attacchi che venivano da va-
rie direzioni oppure per prevenire potenziali pericoli. Questa esigenza di sicurezza, sol-
lecitata da forti tradizioni guerriere e unita al desiderio di bottino e a un forte ideale reli-
gioso (la protezione e la propagazione del cristianesimo), costituì la molla fondamentale
dell’espansionismo franco, che portò all’aggregazione di un enorme territorio, esteso dal
Mare del Nord all’Italia centrale, dal fiume Ebro al fiume Elba.
Carlo Magno e i guerrieri franchi si ritenevano protagonisti di una grande missione: con-
vertire l’Europa. La guerra santa per la vera fede, contro tutti gli infedeli: fu questa la più
esplicita parola d’ordine dell’espansionismo carolingio. La conversione al cristianesimo
dei nemici era la condizione necessaria per formare un solo popolo, e questo obiettivo
doveva essere raggiunto con qualsiasi mezzo, compreso il terrore.
Servitore della Chiesa Proseguendo su questa linea di monarca cristiano, Carlo Ma-
gno prese anche provvedimenti in materia ecclesiastica: per esempio, l’obbligo di rispet-
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