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Dossier
I guerrieri di Allah
Il santo guerriero
Molte religioni, e soprattutto quelle monoteistiche, attribuiscono grande importanza all’idea di
martirio e celebrano il ricordo dei fedeli che si sono immolati per difendere o per propagare la vera
fede. Anche la religione islamica esalta la figura dei martiri come modelli per l’intera comunità.
Nelle vicende secolari dell’Islam il dovere religioso del gihâd è stato spesso interpretato nella sua
accezione più estrema: il guerriero santo, prediletto di Allah non solo non teme la morte ma la de-
sidera, perché quel glorioso sacrificio apre le porte del Paradiso. Oggi questa interpretazione
estremistica del messaggio coranico si ritrova nell’ideologia di alcuni gruppi islamici, non solo ter-
roristici.
In modo assai più equilibrato la figura del guerriero di Dio è inquadrata dal filosofo arabo al-Fa-
rabi (870-950). Essere disposti a sacrificare la propria vita nel nome dell’Islam – egli dice chiara-
mente – non significa lasciarsi guidare dal fanatismo: significa compiere una scelta consapevole e
matura. Il santo guerriero non cerca la morte come un premio: per lui la morte è solo un’even-
tualità possibile, un rischio inevitabile. Il suo obiettivo non è la gloria personale del martirio a tut-
ti i costi ma il trionfo di Dio e il bene della comunità dei credenti.
DOC12
Da B.M. Scarcia Amoretti, Tolleranza e guerra santa sapendo che può perdere o non ottenere le, e ammirarlo per lo stato che ha raggiun-
nell’Islam, cit., p. 96 ciò che desidera se non si espone; penserà to, secondo il grado della sua felicità.
cioè che, agendo in un dato modo, otterrà Speciale privilegio del santo guerriero
Quando il santo guerriero rischia la vita, quanto vuole, o che la gente della sua città morto in battaglia è quello di essere lodato
non lo fa pensando che forse non morirà, lo otterrà senza dubbio, come conseguen- per il sacrificio compiuto a favore della po-
ché sarebbe cosa sciocca, e neppure lo fa za della sua azione, sia ch’egli muoia o che polazione della città, e per il suo essersi
restando indifferente al fatto se vivrà o viva: in un caso egli condividerà quanto au- esposto alla morte.
morrà, che questo sarebbe temerarietà. spicato con gli altri, nel caso opposto lo ot-
Egli pensa piuttosto che c’è una possibilità terranno gli altri, ed egli avrà la felicità per
di morire e una di sopravvivere, quindi non i suoi meriti e per il suo sacrificio.
è ansioso di morire, né angosciato se il fato Quando l’uomo virtuoso muore, o viene
lo coglie, ma non rischia la vita pensando o ucciso, non lo si deve piangere, ma com- GUIDAALLALETTURA
supponendo che otterrà ciò che desidera piangere piuttosto la gente della città nella 1. Cosa pensa il santo guerriero quando rischia la
senza pericolo. Rischierà la vita, piuttosto, misura in cui egli era ad essi indispensabi- vita?
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