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Unità 24
L’Italia dei Longobardi
e di Gregorio Magno
√ L'abbazia di S. Maria di Farfa
a Fara Sabina (Rieti)
Alla fine del VI secolo, grazie
all’energica azione di Gregorio
Magno, si avviò, dopo il periodo buio
causato dall’irruzione dei Longobardi
nella penisola, una lenta ripresa della
vita monastica che sfociò in una
grande fioritura di monasteri al
principio dell’VIII secolo. A questo
periodo appartiene l’abbazia di
S. Maria di Farfa nei pressi di Rieti.
Situata nel cuore della Sabina laziale,
questa abbazia fu un attivissimo
centro di propulsione di nuove
fondazioni monastiche e di
riproduzione di manoscritti, e
controllava un amplissimo territorio.
zione degli Anglosassoni, ancora pagani: nel corso del VII secolo l’Inghilterra fu conqui- GUIDAALLOSTUDIO
stata al cattolicesimo e legata strettamente all’osservanza romana. Il cattolicesimo fece 1. Spiega il significato
inoltre importanti progressi in Spagna, grazie all’opera dell’arcivescovo Isidoro di Sivi- dell’espressione «potere temporale».
2. Che cos’erano i patrimoni della
glia, e in Gallia, dove gli stretti legami con la corte franca furono ulteriormente rafforza- Chiesa? Com’erano gestiti?
ti. Ma Gregorio fu impegnato a fondo anche nella lotta contro le pratiche pagane so- 3. Chi era il «servo dei servi di Dio»?
4. In quali direzioni s’indirizzò
pravviventi in aree apparentemente del tutto cristianizzate. l’evangelizzazione cristiana nel VII
secolo?
6. La diffusione del monachesimo
L’Irlanda di san Colombano L’Occidente, devastato dalle invasioni e dalle carestie,
creò un tipo di monachesimo originale rispetto alle esperienze anacoretiche e cenobiti-
che, tendenti all’isolamento dell’individuo, sviluppatesi nel IV secolo in tutto l’impero ro-
mano e ne fece ben presto uno degli elementi portanti della società dell’epoca [®Il mon-
do dei monaci, p. 610].
Un forte impulso venne dall’Irlanda, l’isola cristianizzata alla fine del V secolo da san Pa-
trizio e miracolosamente risparmiata dalle migrazioni dei barbari. Dall’Irlanda gruppi di
monaci vaganti sciamarono quasi subito in tutta Europa, animati da uno slancio missio-
nario ignoto al monachesimo orientale. Essi convertirono i pagani e gli eretici spingen-
dosi, con un’audacia che non conosceva ostacoli, nelle città occupate, nelle campagne,
negli accampamenti degli invasori. Tra loro spiccava san Colombano, fondatore, tra l’al-
tro, del monastero di Bobbio, presso Piacenza. La fondazione del monastero di Bobbio
riveste una duplice importanza, politica e culturale: politica perché questa fu la prima di
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