Page 610 - Profili di Storia
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                                                                                                Dossier
                                                                                          Bisanzio e il sogno
                                                                                           della riconquista



                         si sarebbe detto un agnello. Bastava però  no gemelli nelle passioni, potevano anche  Né l’andar del tempo, né la nausea di ven-
                         che qualcuno si arrischiasse a intercedere a  divergere quanto a carattere, ma li acco-  detta, nessun tipo di supplica, non la mi-
                         favore degli sventurati: con ghigno feroce  munava la crudeltà; comunque, con lo  naccia della morte che da un momento al-
                         faceva capire di non poterne più, in modo  specchietto dei loro falsi dissidi mandaro-  l’altro doveva piombare giù dal cielo sulla
                         che gli intimi del momento si togliessero  no in rovina i sudditi. Giustiniano era più  razza umana poterono mai smorzare in
                         l’illusione di poter ottenere per sé qualco-  leggero della polvere nei suoi giudizi, faci-  parte il suo furore. Insomma, non ci fu ver-
                         sa nel domani.                      le preda di chi volesse via via manovrarlo –  so di vederla mai riconciliata con un nemi-
                         Su Cristo sembrava avere convinzioni sal-  bastava che non si trattasse di qualche ge-  co, neppure da morto; anzi, il figlio della
                         de, ma solo per rovinare i suoi sudditi.  sto nobile e disinteressato – e pronto sem-  vittima ereditava l’odio dell’imperatrice e
                         Consentiva  ai  sacerdoti  di  danneggiare  pre a prestar fede ai discorsi incensatori.  lo trasmetteva sino alla terza generazione,
                         tranquillamente il prossimo ed era tutto  Gli adulatori lo avrebbero convinto senza  come parte del patrimonio di famiglia. La
                         contento quando riuscivano a depredare i  fatica che poteva sollevarsi e camminare  sua ira era pronta a scatenarsi per rovinare
                         vicini: questa era per lui la pietà verso Dio.  per aria. [...]          la gente, ma era incapace di arrestarsi.
                         Giudicando questioni del genere, pensava  Ecco chi era Giustiniano. Nel carattere di
                         di compiere cosa santa, se aiutava a spun-  Teodora, invece, c’era almeno un  punto
                         tarla chi aveva rubato ciò che non gli spet-  fermo: la crudeltà disumana. Non fece mai
                         tava col Vangelo sulle labbra. [...]  niente sotto la persuasione o le pressioni di  GUIDAALLALETTURA
                                                                                                  1. Quali meriti vengono attribuiti a Giustiniano
                         Preparava meticolosamente queste conti-  qualcuno; le decisioni le prendeva da sola  nella prima valutazione che dell’imperatore fa lo
                         nue, sanguinose stragi, consultandosi con  e le portava spavaldamente sino in fondo,  storico Procopio?
                         la moglie, senza lasciarsi scappare un’occa-  con tutte le sue forze, tanto, in difesa delle  2. Quali caratteristiche ha Giustiniano nella
                                                                                                  seconda valutazione di Procopio? Quali invece ha
                         sione per provocarle. Quei due figuri era-  sue vittime, nessuno osava levare la voce.  Teodora?





                        La proscìnesi
                        Secondo lo storico Procopio, ostile all’imperatore Giustiniano e a sua moglie Teodora [®Unità 23,
                        DOC1], si dovette a quella coppia imperiale l’introduzione, nel cerimoniale bizantino, del rituale
                        della prosky` nesis (la parola è un composto di pròs, «verso», e kynèo, «bacio», e vuol dire letteral-
                        mente «prostrarsi riverentemente mandando un bacio»). Questa usanza era molto diffusa nelle
                        corti orientali, dove il re era ritenuto di origine divina. Alessandro Magno aveva tentato d’intro-
                        durla alla propria corte, ma aveva incontrato forti resistenze tra i Greci e i Macedoni, che la rite-
                        nevano un atto degradante. La prosky` nesis si diffuse invece nel mondo bizantino come gesto di
                        devozione dei sudditi nei confronti del sovrano, e di quest’ultimo nei confronti del Signore o del-
                        la Madonna.



                        DOC2
                         Procopio, Storia segreta, 30        capo e lo congedava; tutti gli altri piegava-  lo dopo aver sfiorato con le labbra il piede
                                                             no davanti all’imperatore il ginocchio de-  di entrambi.
                         La politica innovatrice di Giustiniano e  stro e avevano licenza di andarsene; davan-
                         Teodora contemplava anche altre misure.  ti all’imperatrice non era contemplato il
                         Un tempo il cerimoniale nell’ossequio del  prosternarsi. Tutti, quando erano ammessi  GUIDAALLALETTURA
                         Senato all’imperatore era così congegnato.  davanti a Giustiniano e Teodora, patrizi  1. Come si svolgeva il cerimoniale di ossequio
                         Un patrizio si inchinava sino alla mammel-  compresi, si gettavano subito a terra boc-  prima del cambiamento introdotto da Giustiniano?
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                         la destra dell’imperatore che lo baciava sul  coni, con mani e piedi tesi, e si alzavano so-  ossequio introdotto da Giustiniano?





                        Il palazzo terreno e il palazzo celeste
                        I Bizantini immaginavano talvolta il regno dei cieli come una replica su grande scala della città e
                        della corte imperiale di Costantinopoli. La fulgida città terrena corrispondeva a una ancora più
                        sublime città celeste, e il palazzo dell’imperatore sulla terra riproduceva un palazzo celeste con
                        analoghe caratteristiche, nella forma come nell’organizzazione.

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