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                                             Modulo 7
                                             Tra Oriente e Occidente:
                                             le civiltà medievali



                 VITA SOCIALE                Gli aurighi
                 E DIRITTO


                        enuti  meno  i  combattimenti  dei  no per il colore prescelto. Le principali erano  tempo di Giustiniano, la spavalderia degli
                 Vgladiatori – proibiti dalla religione  quelle degli Azzurri e dei Verdi. Gli aurighi  Azzurri si sarebbe spinta a tal punto che di
                 cristiana – a Costantinopoli restarono in  correvano dunque sotto i colori delle varie  notte essi seminavano il terrore nelle strade
                 grande auge le corse dei cavalli, che si tene-  fazioni e tutte le fazioni avevano i loro fan, ol-  della città, assalendo, derubando e ucci-
                 vano nello splendido ippodromo della città.  tre che un’efficiente organizzazione interna:  dendo non solo tutti i Verdi che incontra-
                 Per organizzarle, i privati e l’imperatore  avevano un capo, un consiglio, un portavo-  vano, ma anche i comuni passanti.
                 spendevano somme ingenti: cavalli di pura  ce, fondi comuni, amministratori.  Qualche studioso moderno ha immaginato
                 razza venivano acquistati nelle regioni più  Le dimensioni assunte da queste tifoserie  che le fazioni del circo svolgessero, oltre a
                 lontane e addestrati con grande cura; stalle e  organizzate e il ruolo che esse svolgevano a  quella agonistica, anche una funzione simi-
                 allevamenti attrezzatissimi erano tenuti con  Costantinopoli costituivano un importante  le a quella di un partito politico. In altre pa-
                 grande dispendio di risorse.         fenomeno sociale. Era possibile riconoscer-  role, le varie fazioni avrebbero rappresen-
                 Gli aurighi erano dei veri e propri idoli delle  le dai tratti esteriori: al tempo di Giustinia-  tato gli interessi e gli orientamenti di questa
                 folle. Un po’come accade oggi con i giocato-  no, gli Azzurri adottarono per esempio una  o di quella categoria sociale (il proletariato,
                 ri di calcio, i nomi dei più bravi erano sulla  moda controcorrente, che veniva chiamata  i ceti medi, ecc.). Ma l’ipotesi non trova ri-
                 bocca di tutti, i loro ritratti erano esposti nel-  «alla unna»: non si radevano barba e baffi  scontro nella documentazione.
                 le osterie e per le strade. Sebbene fossero in  secondo l’uso romano, ma li facevano cre-  Le fazioni non avevano nulla in comune con
                 genere di umili origini (si trattava spesso di  scere all’ingiù; si rapavano inoltre fino alle  i partiti moderni: erano una specie di «con-
                 schiavi affrancati grazie alle numerose vitto-  tempie, lasciando invece lunghissimi e in-  tenitore» dove potevano prendere corpo di
                 rie), attraverso la fama e i guadagni essi po-  colti i capelli sulla nuca. Anche l’abbiglia-  volta in volta gli orientamenti più diversi, sia
                 tevano raggiungere una posizione sociale in-  mento era particolare: le maniche della tu-  in campo sociale sia politico o religioso. Il
                 vidiabile. Le gare dei cavalli infuocavano  nica, strettissime intorno ai polsi ed esage-  popolo non aveva più assemblee dove riu-
                 l’entusiasmo popolare, stimolavano la prati-  ratamente ampie sulle spalle, davano l’im-  nirsi: tutte le decisioni venivano prese infat-
                 ca delle scommesse, canalizzavano un «tifo»  pressione  di  una  grande  possanza  fisica:  ti nel palazzo imperiale. L’unica occasione
                 fanatico.                            quando,  all’ippodromo,  i  tifosi  degli  Az-  dove il popolo potesse far sentire la sua voce
                 Il fenomeno era stato già tipico della Roma  zurri applaudivano freneticamente gli auri-  era durante le gare del circo e in tutte le atti-
                 imperiale e di altre città dell’impero. A Bi-  ghi prediletti, le loro vesti si gonfiavano co-  vità connesse, prime fra tutte quelle delle fa-
                 sanzio esso raggiunse tuttavia caratteristiche  me palloni.                zioni. Con le loro organizzazioni e i loro sim-
                 nuove. Tipica fu l’importanza assunta dalle  Come i tifosi degli stadi odierni, questi fans  boli, le fazioni offrivano appunto una strut-
                 squadre, o fazioni, che fornivano gli aurighi e  non erano alieni da atti di teppismo. Rac-  tura che poteva servire per esprimere le più
                 il personale necessario, e che si distingueva-  conta lo storico Procopio che, sempre al  varie motivazioni.


                                                                                            partito politico
                                                                                            Associazione volontaria di cittadini,
                                                                                            dotata di una organizzazione stabile
                                                                                            che mira, sulla base di una comune
                                                                                            visione della società (ideologia), a
                                                                                            realizzare un determinato programma,
                                                                                            attraverso la partecipazione alla
                                                                                            direzione del potere o attraverso la
                                                                                            pressione e l’influenza nel governo.





                                                                                            √ Il console Giunio Basso accompagnato
                                                                                            dagli aurighi, IV sec.
                                                                                            [dalla basilica di Giunio Basso,
                                                                                            Palazzo dei Conservatori, Roma]
                                                                                            In piedi sulla sua auriga il console apre un corteo
                                                                                            di aurighi a cavallo. I rappresentanti delle quattro
                                                                                            fazioni circensi indossano costumi con i colori
                                                                                            delle proprie squadre. Nate nella Roma imperiale,
                                                                                            le fazioni si radicarono presto anche nella nuova
                                                                                            capitale Costantinopoli.



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