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                                             Modulo 7
                                             Tra Oriente e Occidente:
                                             le civiltà medievali



                 ® Il corteo imperiale
                 [disegno di T. Dalley]
                 In occasione della celebrazione del culto
                 l’imperatore, il patriarca e il popolo si riunivano
                 nella chiesa di Santa Sofia seguendo un
                 cerimoniale rigido e spettacolare.
                 L’imperatore, scortato dalla guardia
                 imperiale e seguito dalla corte,
                 apriva il corteo giungendo
                 nella basilica per primo.
                 Sul lato opposto della
                 chiesa si svolgeva
                 un’altra processione:
                 un diacono, che
                 reggeva il Vangelo,
                 era seguito dal
                 patriarca e dal resto
                 del clero. I due cortei
                 si incontravano nel
                 vestibolo ed
                 entravano all’interno
                 dell’edificio:
                 l’imperatore e il
                 patriarca dalla porta
                 centrale, gli altri da
                 quelle laterali. Solo a
                 questo punto era
                 concesso ai fedeli di
                 entrare, gli uomini nelle
                 gallerie laterali, le donne nelle
                 gallerie in alto. Solennemente  ciò che entrava in diretto contatto con la sua persona: sacri erano per esempio i suoi vestiti,
                 l’imperatore e il patriarca
                 prendevano posto e solo allora si  ricoperti d’oro e tinti di porpora. La porpora era quasi il simbolo della grandezza imperia-
                 poteva dare inizio alla celebrazione.
                                             le, e di un imperatore divenuto tale per discendenza diretta si diceva che era «Porfirogeni-
                                             to», cioè «nato nella porpora».
                                             Secondo la concezione bizantina del potere, tutti gli imperatori erano prescelti da Dio.
                 LINK                 p.594  Questo non voleva dire che il sovrano fosse sempre all’altezza del compito: la sapienza
                 Bisanzio e il sogno         imperscrutabile del Signore – si pensava – poneva ogni tanto sul trono un cattivo impe-
                 della riconquista
                                             ratore, per punire l’umanità dei suoi peccati. Ma a parte queste occasioni in cui si mani-
                                             festava il castigo divino, il sovrano era visto come il garante dell’ordine universale, come
                                             la guida morale della Cristianità, come il supremo custode della vera religione.
                                             Ai tradizionali poteri assoluti degli imperatori romani, il sovrano bizantino aggiungeva
                                             quello di essere la più alta autorità ecclesiastica. Questo rapporto, in cui la somma autorità
                 GUIDAALLOSTUDIO             civile esercitava poteri in campo religioso e assumeva il controllo dell’organizzazione ec-
                 1. Che cos’era la proscìnesi?  clesiastica, viene chiamato cesaropapismo (da «cesare», ossia «imperatore», e «papa»).
                 2. Quale colore simboleggiava la
                 regalità?                   L’affermazione del cesaropapismo a Costantinopoli determinò la rottura di qualsiasi dialo-
                 3. Che cosa significa       go tra l’imperatore bizantino e il pontefice di Roma e fu alla base del distacco, ancora oggi
                 cesaropapismo?
                                             esistente, tra il cristianesimo greco («ortodosso») e quello latino («cattolico romano).



                                             3. La capitale

                                              L’imperatore e la sua città In una società come quella bizantina, la capitale non era sol-
                                             tanto la prima fra tutte le città: era il cuore dell’impero, il luogo da dove si irradiava un po-
                                             tere concepito come eterno e immutabile. Le istituzioni della nuova capitale ripetevano il
                                             modello di Roma, tanto nel nome dei magistrati quanto nell’esistenza stessa di un senato.
                                             Ma a differenza del senato di Roma, quello di Costantinopoli non fu mai un fattore politi-
                                             camente rilevante nella storia bizantina: a Bisanzio, tra l’imperatore e il popolo non c’erano
                                             mediazioni politiche significative. Periodicamente l’imperatore usciva dal suo sacro palaz-

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