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Unità 22
Il crollo dell’Occidente
solo e osteggiato – vittorie immediate √ Castello sulle Alpi
e decisive, che in quei frangenti era La Notitia Dignitatum («Elenco delle
impossibile ottenere. Nel 408 i soldati cariche»), redatta agli inizi del V
romani si ribellarono al generale, e sec., è una fonte importante per la
storia dell’amministrazione
Onorio lo fece decapitare. Morì così, tardoantica. Di molte cariche
come un traditore, quel grande con- vengono raffigurate le insegne e
specificati gli uffici amministrativi o
dottiero che aveva servito con fedeltà le unità militari da essa dipendenti. Al
e con coraggio la causa dell’impero. comes Italiae, comandante militare
delle regioni alpine, non sono
La morte di Stilicone lasciò l’Occiden- esplicitamente attribuiti reparti
te allo sbando. Alarico, vedendosi pri- dell’esercito ma è dedicata una
eloquente illustrazione degli apparati
vato del suo unico interlocutore e sa- difensivi – con valli, torri e fortezze –
pendo di essere inviso tanto al senato che furono realizzati per bloccare
l’accesso ai valichi montani. Questo
della capitale quanto al popolo roma- sistema difensivo, forse apprestato
no, riprese le ostilità. Si verificò quindi o rafforzato da Stilicone, non fu
peraltro sufficiente ad arrestare la
la tragedia che Stilicone aveva saputo penetrazione di cospicui contingenti
di barbari in Italia settentrionale.
evitare: nel 410 i barbari piombarono
sulla capitale e la saccheggiarono. Il
sacco di Roma suscitò un’emozione
grandissima tra i contemporanei: era
dai tempi dell’incendio gallico, cioè da
otto secoli, che Roma non subiva una
simile vergogna.
Il primo Stato romano-germanico Alarico proseguì verso l’Italia meridionale: inten-
deva passare in Africa, ma morì improvvisamente presso Cosenza. Il suo successore
Ataulfo risalì la penisola e occupò la Gallia meridionale: cercò quindi di trovare un’inte-
sa pacifica con il governo romano e sposò la sorella di Onorio, Galla Placidia, che era sta-
ta fatta prigioniera da Alarico. La Chiesa locale s’impegnò a fondo per favorire la convi- GUIDAALLOSTUDIO
venza tra Romani e Germani, e la sua azione fu estremamente preziosa. Nel 418, il suc- 1. Chi furono Stilicone e Alarico?
cessore di Ataulfo, Vallia, ottenne da Onorio l’autorizzazione allo stabile insediamento 2. Perché il senato si opponeva alle
scelte di Stilicone?
dei Visigoti (in quanto federati) nella regione dell’Aquitania, da Tolosa all’Oceano Atlan- 3. Quale fu il primo regno romano-
tico: nacque così il regno visigoto di Tolosa, il primo degli Stati romano-germanici. germanico?
2. Le reazioni dei contemporanei
I pagani Per i pagani, la spiegazione della catastrofe era piuttosto ovvia: essa era giun-
ta pochi anni dopo che Teodosio aveva chiuso i templi pagani e abolito l’antica religione
dell’impero. Essa andava dunque intesa come una giusta punizione inflitta dagli dèi of-
fesi. Il paganesimo morente si prendeva così una piccola rivincita, ma era una ben magra
consolazione, di fronte al disastro dell’impero.
La Città Celeste Più difficile era il compito dei Cristiani. Essi dovevano infatti spiegare
come mai quella terribile catastrofe si fosse verificata proprio quando la loro religione era
pienamente trionfante. Sant’Agostino rispose elencando le innumerevoli sciagure che Ro-
ma aveva dovuto affrontare nella sua lunghissima storia: lutti e devastazioni non meno gra-
vi di quelli che allora erano stati provocati dai barbari. Il senso degli avvenimenti umani,
inoltre, era racchiuso nel segreto della mente divina. La volontà del Signore mirava a rea-
lizzare la perfezione della Città Celeste: rispetto a questo grandioso futuro, le miserie e le
sofferenze contemporanee assumevano una dimensione effimera e trascurabile.
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