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                                             Modulo 6
                                             L’impero tardoantico


                                             tarono. Tutto questo accadeva mentre lo scenario bellico poneva gli eserciti romani nella
                                             più difficile delle situazioni: la guerra su due fronti, contro i Germani e contro i Persiani.
                                              Immagine dispotica Il massimo dello sforzo militare venne dunque a coincidere con
                                             la crisi economica e i sudditi furono chiamati a fornire tributi sempre più ingenti proprio
                                             nel momento in cui le loro risorse si affievolivano progressivamente. Alle masse delle pro-
                                dispotico    vince lo Stato romano apparve sempre più come un dominio dispotico: alla pressione fi-
                      Si dice dispotico un governo  scale si aggiungeva infatti la richiesta di prestazioni coatte ed ereditarie nei settori vitali
                   autoritario e duro, che lascia poco
                   spazio alle libertà dei cittadini. La  della produzione e dei servizi [®21.5].
                     parola viene dal greco despòtes,  I cittadini si sentirono estranei alla causa dell’impero: abbiamo già ricordato il caso di quei
                    «signore, sovrano» da cui anche  Romani che pur di sottrarsi alla loro condizione preferivano emigrare tra i barbari. La so-
                                  «despota».
                                             cietà tardoantica si fondava sullo strapotere dei ricchi e sulla debolezza dei poveri. La giu-
                                             stizia era amministrata iniquamente, la corruzione degli amministratori molto diffusa. I
                                             latifondi, inoltre, si costituivano come compagini sempre più autonome: i potenti, forti
                                             delle loro cariche e dei loro privilegi, cercavano di sottrarre le loro terre e i loro coloni al
                                             controllo dello Stato.
                                             Anche nei momenti più delicati, l’aristocrazia occidentale rivelò una coscienza civica mol-
                 GUIDAALLOSTUDIO             to fiacca e un debole senso dello Stato. Scrittori e poeti esprimevano la loro accorata no-
                 1. Quanto tempo durava il servizio  stalgia per la Roma potente e gloriosa di un tempo ormai lontano, ma quando si trattava
                 militare nell’impero?       di tradurre questi sentimenti di amor patrio in comportamenti concreti, prevalevano re-
                 2. Descrivi la crisi fiscale dell’impero.
                                             golarmente gli interessi particolari.



                                             5. Perché l’Oriente resistette

                                             Cercare di comprendere i motivi che provocarono il crollo dell’impero d’Occidente vuol
                                             dire anche cercare di comprendere i motivi della resistenza dell’Oriente. Molti dei mali
                                             che abbiamo appena elencato erano comuni alle due parti: dalle disuguaglianze sociali al
                                             peso della tassazione, dalla corruzione degli amministratori alla gravità delle minacce
                                             esterne. Ma in Oriente questi mali erano meno gravi. Vediamo il perché.
                                              Produttività, popolamento e risorse In Oriente l’estensione delle terre messe a coltu-
                                             ra era superiore. Si trattava infatti, in gran parte, di regioni caratterizzate da insediamen-
                                             ti antichissimi: la Macedonia, la Grecia, l’Asia Minore, la Siria, l’Egitto erano paesi civi-
                                             lizzati già molti secoli prima della conquista romana. Numerose regioni occidentali – per
                                             esempio la Gallia settentrionale, la Britannia, la Spagna nord-occidentale, le province da-
                                             nubiane – erano invece rimaste sottosviluppate ancora per molto tempo dopo la conqui-
                                             sta romana. Molte aree dell’Occidente erano occupate dai boschi e da vaste distese a pa-
                                             scolo. Le campagne dell’impero d’Oriente erano dunque maggiormente produttive e più
                                             densamente popolate.
                                             L’Occidente era più povero dell’Oriente, ma le sue aristocrazie erano più ricche di quel-
                                             le orientali: i loro latifondi più vasti, il loro stile di vita più lussuoso. Il fenomeno si spie-
                                             ga con il fatto che i notabili occidentali avevano cominciato a costruire prima i loro pa-
                                             trimoni: appartenevano a casate più antiche e radicate da lungo tempo nel centro del po-
                                             tere. In età tardoantica, queste potenti aristocrazie occidentali monopolizzavano pratica-
                                             mente quasi tutte le cariche pubbliche e le utilizzavano più per garantire i loro privilegi e
                                             per allargare le loro clientele che nell’interesse dello Stato. In Oriente, invece, la nobiltà
                                             aveva un peso minore, e le alte funzioni amministrative venivano spesso affidate a indivi-
                                             dui affermatisi non per la nobiltà della nascita ma per le proprie capacità: la loro carrie-
                                             ra e il loro rango dipendevano esclusivamente dall’approvazione dell’imperatore, e di
                                             conseguenza essi dispiegavano maggiori energie nell’interesse della cosa pubblica.

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