Page 573 - Profili di Storia
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                                             Modulo 6
                                             L’impero tardoantico



                 ECONOMIA                    A tavola con i Germani
                 E AMBIENTE


                         ello scontro tra i Romani e le po-  E così, le prime cose che diceva un autore  tri aspetti della vita civile, una seconda fase,
                 Npolazioni germaniche, che i Ro-     greco o romano quando parlava dei barbari  caratterizzata dagli influssi reciproci.
                 mani preferivano chiamare «barbari», eb-  erano queste: «Mangiano latte, formaggio e  Nei regni dominati dalle aristocrazie germa-
                 bero un certo rilievo anche le tradizioni ali-  carne», oppure «non bevono vino», «vivo-  niche il consumo di carne divenne un sim-
                 mentari. Abbiamo visto che l’alimentazione  no soltanto di carni», «puzzano di burro», e  bolo di potenza e di nobiltà. Chi non mangia-
                 mediterranea, tipica della civiltà greco-ro-  così via. Purtroppo non possediamo docu-  va carne era un uomo inadatto alla guerra,
                 mana, si caratterizzava per una triade di ali-  menti che ci attestino le parallele impressio-  perché senza carne non c’era né forza né co-
                 menti: il grano, il vino e l’olio. Questi ali-  ni di barbari, ma possiamo essere certi che  raggio. Questa mentalità si diffuse ampia-
                 menti erano considerati il simbolo della vera  anch’essi avranno insistito su queste con-  mente e nei territori un tempo appartenuti al-
                 civiltà, e i popoli che si nutrivano diversa-  trapposizioni: «I Romani bevono vino, non  l’impero romano il consumo di carne diven-
                 mente erano giudicati inferiori.     vanno a caccia, sono mangiatori di pane e di  ne una sorta di status-symbol, condiviso sia
                 I barbari si nutrivano diversamente. Nelle  polente, sono deboli perché non mangiano  dai ceti che avevano la possibilità economica
                 loro tradizioni aveva una grande importan-  carne...».                     di accedere regolarmente a questo alimento,
                 za lo sfruttamento della natura selvaggia e  Conosciamo però alcuni racconti dell’anti-  sia dai ceti che vi accedevano solo di rado.
                 degli spazi incolti. La caccia, la pesca, la rac-  ca mitologia germanica, che ci fanno vede-  Parallelamente, anche la tipica alimentazio-
                 colta dei frutti selvatici, l’allevamento brado  re fino a che punto i Germani collegassero  ne mediterranea entrò nelle abitudini dei
                 (soprattutto dei maiali) nei boschi, erano at-  la propria identità, la propria cultura, ad  barbari. Questo influsso fu determinato non
                 tività fondamentali nei loro sistemi econo-  alcuni cibi più che ad altri. Quando parla-  solo dagli indubbi pregi di questa alimenta-
                 mici.                                vano dell’età dell’oro, la condizione pri-  zione, ma anche dal significato simbolico
                 I Romani erano grandi consumatori di pane  mordiale in cui gli uomini vivevano senza  che il pane, il vino e l’olio avevano nella reli-
                 e di polente, i barbari di carne. I Romani ap-  angosce e senza affanni, i Greci e i Romani  gione cristiana. Il pane e il vino, che nel rac-
                 prezzavano il vino al punto da giudicarlo un  affermavano che allora la terra offriva  conto evangelico dell’Ultima Cena sono il
                 dono degli dèi, i barbari erano bevitori di  spontaneamente il grano, il vino e l’olio. I  simbolo della carne e del sangue di Cristo,
                 latte, di birra e di sidro. I Romani condivano  Germani pensavano invece che nel paradi-  erano indispensabili nel rito dell’eucaristia,
                 e cucinavano esclusivamente con l’olio, i  so gli uomini si nutrissero delle carni ine-  l’olio serviva a somministrare il battesimo e
                 barbari usavano il burro e il lardo. Certa-  sauribili del Grande Maiale, che ogni gior-  l’estrema unzione. Nel momento stesso in
                 mente, anche i Romani consumavano il latte  no veniva bollito per essere nuovamente  cui si convertivano al cristianesimo, i barba-
                 e i suoi derivati, e anche i barbari apprezza-  intatto la sera.           ri erano portati a cogliere il prestigio di que-
                 vano i cereali, ma quando i popoli hanno bi-  A una prima fase in cui le usanze alimentari  gli alimenti che erano così importanti nella
                 sogno di distinguersi non badano alle sfu-  erano esclusivamente motivo di contrappo-  loro nuova fede, e al tempo stesso familiariz-
                 mature: alcuni cibi, più di altri, caratterizza-  sizione subentrò tuttavia, come in tutti gli al-  zavano con essi.
                 vano le rispettive culture, e su questi si misu-
                 rava la differenza.



                         † Figura votiva celtica in bronzo,
                                         100 a.C. ca.
                         [Liechtenstein Landesmuseum, Vaduz]













                                                               π Un banchetto a base di cinghiale
                                                               [Musée des Antiquités nationales, Saint-Germain-en-Laye (Francia)]
                                                               Si tratta di un banchetto particolarmente ricco: dopo aver degustato della carne di
                                                               cinghiale, di cui è stata lasciata solo la testa, i convitati si apprestano ad assaggiare della
                                                               cacciagione servita in tavola da uno schiavo (a destra). Questo frammento di rilievo
                                                               proviene dalla Gallia, regione ricca di selvaggina e carne.



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