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Dossier
La società tardoantica
giochi equestri ed il sole ancora non splen- dal fiuto degli odori di cucina e dagli stril- mali sezionati ed insegna in qual modo i
de in tutta la sua luminosità, tutti in massa li delle donne, simili allo schiamazzo dei posteri potranno curare le malattie.
s’affrettano al circo correndo precipitosa- pavoni affamati, a cominciar dal canto del
mente, tanto che superano in velocità i coc- gallo stanno, sulla punta dei piedi, dietro
chi che scenderanno in gara. Moltissimi, in alle pentole e si rodono le unghie in attesa 3. Il celebre filosofo e scienziato greco del V sec. a.C.
preda a conflitti interni sull’esito e ansiosi che le pietanze si raffreddino. Altri invece
per le loro speranze, trascorrono le notti osservano così attentamente la massa di- GUIDAALLALETTURA
vegliando [...]. sgustosa di carne cruda che si sta cuocen- 1. A quali attività si dedica la plebe?
La maggior parte di questa gente si dedica do, che sembra di vedere Democrito che 2. Che cosa pensa Ammiano Marcellino della
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ad ingrassarsi mangiando. Perciò guidati scruta con i medici le parti interne di ani- plebe?
Le rivolte della plebe.Un pericolo scampato
Come le autorità pubbliche sapevano bene, la plebe affamata era molto pericolosa. La mancanza † Le operazioni di carico
di viveri e l’aumento dei prezzi scatenavano puntualmente la violenza delle folle: le dimore dei ric- di grano su una nave
chi venivano saccheggiate e incendiate, gli uffici pubblici devastati, i rappresentanti dello Stato [Sala delle Nozze Aldobrandine,
linciati. La plebe era del tutto indifferente alle cause della crisi: che si trattasse di maltempo o di Biblioteca Vaticana, Roma]
inefficienza degli amministratori, la sua rabbia assumeva regolarmente il carattere di un odio di Questo affresco, proveniente da una
classe. L’impegno che l’amministrazione imperiale dispiegava in questo settore era dunque moti- tomba di Ostia, raffigura un battello
fluviale, che viene caricato di sacchi
vato anche dalla necessità di mantenere l’ordine pubblico. Ammiano racconta un episodio verifi- di frumento da trasportare a Roma
catosi a Roma nel 359 o nel 360 e conclusosi felicemente grazie a un’abile iniziativa del prefetto risalendo il Tevere.
urbano.
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Ammiano Marcellino, Storie, XIX, 10 va ripetutamente l’allora prefetto Tertullo mare, più violente del solito, e dalle tem-
in modo assolutamente irrazionale: egli, peste dei venti contrari, temevano a causa
La città eterna presentava i disagi di un’im- infatti, non era responsabile del fatto che della gravità del pericolo di entrare nel
minente carestia di frumento, e la violenza non giungessero in tempo opportuno i vi- porto.
della plebe minacciosissima, che prevede- veri trasportati dalle navi, le quali, spinte In questa situazione il prefetto, spesso at-
va la fame, estremo di tutti i mali, aggredi- in insenature vicine dalle burrasche del taccato da sollevazioni e dalla plebe ormai
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