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                                             Unità 21
                                             L’impero cristiano



                  sempre più violenta, temendo una morte  che eliminati questi, nulla di male possa ac-  quando il vento mutò in un placido austro,
                  imminente, privo, come pensava, di ogni  cadere, eccoli pronti in vostro potere».  le navi entrarono a gonfie vele in porto e
                  speranza di difendere la propria vita, pre-  A questa vista degna di compassione la fol-  riempirono i granai di frumento.
                  sentò i suoi bambini al popolo che si esalta  la, naturalmente incline alla clemenza, si
                  violentemente, ma è avvezzo a considerare  calmò e tacque, attendendo serenamente il  1. Castore e Polluce figli di Zeus, particolarmente ve-
                  con saggezza i casi tristi, e piangendo disse:  futuro destino. Poco dopo, per volere del-  nerati a Roma.
                  «Ecco i vostri concittadini, che subiranno –  la divinità, che fece grande Roma dalla cul-
                  ma gli dèi celesti cancellino questo auspi-  la e garantì che sarebbe stata eterna, men-  GUIDAALLALETTURA
                  cio! – gli stessi vostri mali, se la fortuna non  tre Tertullo sacrificava ad Ostia nel tempio  1. Perché la mancanza di viveri destava
                  risponderà più propizia. Perciò se credete  dei Dioscuri , la bonaccia calmò il mare e,  preoccupazione nelle autorità pubbliche?
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                                             Le rivolte della plebe.Il vino e il fuoco

                                             Ma di solito la plebe non si placava così facilmente. Fece grande scalpore, per esempio, l’incen-
                                             dio (avvenuto qualche tempo dopo il 365) della casa dell’ex prefetto urbano Avianio Simmaco, il
                                             più autorevole senatore dell’epoca.


                 DOC21
                  Ammiano Marcellino, Storie, XXVII, 3-4  come dimostra in modo chiarissimo l’epi-  calcina  piuttosto  che  venderlo  al  prezzo
                                                      sodio seguente, furono ingrati verso di lui.  che essi speravano.
                  Sotto la sua amministrazione la città sacra  Essi, trascorsi alcuni anni, incendiarono la
                  godette di una tranquillità e di un’abbon-  sua splendida dimora nel quartiere di Tra-
                  danza maggiori del solito ed è ancora oggi  stevere, irritati dal fatto che un vile plebeo  1. L’attuale Ponte Sisto.
                  orgogliosa di un ponte superbo e solidissi-  sosteneva falsamente, senza prove né testi-
                  mo che egli stesso fece costruire e dedicò  moni, di averlo udito dire che con il suo vi-  GUIDAALLALETTURA
                  con grande gioia dei cittadini , che però,  no avrebbe preferito spegnere le fornaci di  1. Perché il popolo incendiò la casa del prefetto?
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