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                                                                                          L’impero cristiano



                         La riforma di Costantino All’inadeguatezza di questo sistema cercò di porre rimedio  GUIDAALLOSTUDIO
                        Costantino, dando vita a una nuova organizzazione, basata sulla mobilità degli eserciti:  1. Sottolinea sul testo i sistemi di
                                                                                                            reclutamento dell’esercito romano nel
                        essi furono ora acquartierati in zone di rilevanza strategica, presso le grandi città. Veni-  IV secolo.
                        vano quindi spostati rapidamente in una direzione o nell’altra, a seconda delle necessità.  2. All’epoca di Costantino gli eserciti
                                                                                                            erano stanziati lungo i confini?


                        5. Una società bloccata

                         Mobilitazione Una caratteristica tipica degli ultimi secoli della storia romana è rap-
                        presentata, come abbiamo visto, dal pesante intervento dello Stato nella vita dei sudditi.
                        Nel tentativo di assicurare la sopravvivenza dell’impero, il rilancio della sua potenza, l’or-
                        dine sociale, si fece ricorso a una sorta di mobilitazione collettiva. Ai sudditi non si ri-  latifondo
                        chiedeva soltanto di pagare le tasse e di combattere nelle legioni: chiunque svolgesse  Dal latino latus, «vasto», e fundus
                        un’attività di pubblico interesse doveva garantirne la continuità.                  «fondo, podere». Proprietà non
                                                                                                            frazionata, di dimensioni variabili
                        La possibilità di trasferirsi da un luogo all’altro, di cambiare lavoro, di indirizzare i figli  ma comunque molto ingenti.
                        verso un mestiere piuttosto che verso un altro non era consentita a tutti. Prendiamo il ca-
                        so del proprietario di una nave (navicularius) che trasportava grano dall’Africa a Roma o
                        dall’Egitto a Costantinopoli. La sua era indubbiamente una funzione di primaria impor-
                        tanza: da lui dipendeva infatti la sopravvivenza delle città, e quindi l’ordine politico e so-  † Il riposo dopo la caccia
                        ciale. Ebbene: la legge lo vincolava alla sua attività, che non gli era concesso abbando-  [Villa Imperiale, Piazza Armerina,
                                                                                                           Enna]
                        nare. Ma c’è di più: il vincolo riguardava anche i figli, obbligati dalla legge a seguire il me-  Il fastoso regime di vita dei ricchi
                        stiere paterno. Lo stesso obbligo veniva imposto ad altre categorie ritenute indispensabi-  proprietari terrieri è testimoniato dai
                        li al funzionamento della società civile: per esempio i panettieri, gli approvvigionatori di  numerosi mosaici ritrovati in una villa
                                                                                                           siciliana di Piazza Armerina: dopo
                        carne e di altri generi di prima necessità, i fabbricanti di armi, i minatori e così via. Il vin-  una giornata passata a caccia, gli
                        colo ereditario riguardava anche i figli dei soldati [®21.4].                      aristocratici signori si concedono il
                                                                                                           meritato riposo con un «picnic» a
                        S’impose così il principio della superiorità dell’interesse collettivo rispetto alla libera ini-  base di selvaggina, arrostita sulla
                        ziativa dei singoli: un principio in teoria valido, soprattutto considerate le gravi difficoltà  brace dai servitori, consumato sotto
                                                                                                           un ampio velario che li protegge dal
                        che l’impero si trovava a fronteggiare. Ma le categorie maggiormente coinvolte non rispon-  sole.
                        devano con quel pieno consenso e con quella profonda adesione
                        morale che sarebbero stati necessari; mancava, alla nascita di questi
                        sentimenti di solidarietà collettiva, un presupposto fondamentale:
                        la consapevolezza che i sacrifici fossero condivisi da tutti i cittadini,
                        senza distinzione di ceto. La società romana (e ancor più quella tar-
                        doantica) si fondava invece su fortissimi squilibri e sul privilegio di
                        pochi. Obblighi, vincoli, prestazioni ereditarie erano dunque inevi-
                        tabilmente percepiti come un’oppressione iniqua.
                        La stabile applicazione delle norme che vincolavano gli individui
                        alle loro funzioni non provocava soltanto un diffuso disagio mora-
                        le. Pesanti potevano essere anche i costi materiali: il vincolo a una
                        determinata professione, quando questa non consentiva più un
                        vantaggio adeguato, portava all’immiserimento e si trasformava in
                        una sorta di schiavitù. Per sottrarsi a questa soffocante condizio-
                        ne, all’individuo non restava altro che la fuga: allontanarsi dalle
                        città e da tutti quei luoghi dove lo Stato era presente, trasferirsi in
                        zone lontane e marginali, occultarsi. La collettività veniva così a
                        perdere energie valide e competenze preziose.
                         Il colonato La società tardoantica è stata paragonata a una pi-
                        ramide. Al vertice si trovavano le grandi famiglie senatorie, la cui
                        ricchezza non era mai stata tanto grande: latifondi enormi, sparsi

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