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Modulo 6
L’impero tardoantico
GUIDAALLOSTUDIO nutrirsi di preghiere. Era questa l’ascesi, l’«esercizio», l’allenamento, che consentiva al
1. La maggioranza dei sudditi fedele di raggiungere, su questa terra, il massimo possibile di vicinanza al Signore.
dell’impero era cristiana?
2. Chi erano gli ariani? Oltre ai vescovi, il mondo cristiano ebbe come punto di riferimento i monaci (dal greco
3. Dove si trovavano le più mònos, «solo»). Ora che il cristianesimo non era più perseguitato e non aveva più marti-
importanti sedi vescovili? ri, i monaci, e soprattutto gli eremiti, divennero i nuovi eroi [®Gli eremiti].
VITA SOCIALE Gli eremiti
E DIRITTO
in dalle origini, molti Cristiani furo- più favorevole alla preghiera e alla medita-
Fno attratti dall’ascetismo (dal greco zione. Il deserto era inoltre ritenuto lo spa-
àskesis, «esercizio, allenamento»), una con- zio prediletto dei demoni, e quindi il luogo
dotta di vita che mirava al raggiungimento ideale per la battaglia che gli eremiti com-
della perfezione spirituale anche attraverso battevano contro il male.
la totale rinuncia ai beni di questo mondo. La grande diffusione del monachesimo si
Verso la fine del III secolo si diffuse, in dovette a sant’Antonio (ca. 250-356), il più
Oriente, una forma estrema di ascetismo, il celebre eremita egizio, e al suo biografo Ata-
monachesimo (dal greco mònos, «solo»), nasio, vescovo di Alessandria, che ne rac-
che consisteva nel ritiro in luoghi remoti e contò le imprese in un libro avvincente, un
deserti, lontani dalle comunità umane. autentico best-seller dell’epoca, riprodotto
Nel suo sviluppo storico, il monachesimo in molte copie e tradotto in molte lingue.
ebbe due forme principali: l’eremitismo Chi pensava che nella vita di un eremita ci
(da èremos, «deserto»), detto anche anaco- fosse ben poco da raccontare, fu costretto a
retismo (dal verbo anachorèo, «ritirarsi»), cambiare idea: la Vita diAntonioera una sto-
che consisteva nella solitudine assoluta, e il ria drammatica, fatta di gioie e di tormenti,
cenobitismo (da koinòbion, «esistenza in di allucinazioni e di beatitudine. Era un’av-
comune»), che consisteva nella vita appar- ventura. Era un duello senza fine tra il pala-
tata di un gruppo di monaci riuniti in un dino di Cristo e il demonio, condotto senza π Simeone Stilita, V-VI sec.
monastero. esclusioni di colpi, con scontri faccia a faccia [dal Tesoro di Ma’arrat el Numan,
Museo del Louvre, Parigi]
Gli eremiti mostravano di prediligere quei e trabocchetti, sfide aperte e travestimenti. Su questa placca in argento dorato è raffigurato
paesaggi di cui gli altri uomini avevano pau- E soprattutto una storia a lieto fine, perché Simeone Stilita il Vecchio visitato da un serpente,
ra: al posto del Foro, brulicante di uomini Antonio trionfava sul demonio, e il bene sul che gli chiede di voler curare la sua femmina. La
inutilmente affannati, sceglievano la solitu- male. rappresentazione dell’aneddoto simboleggia il
dine del deserto, il silenzio dei boschi e delle Già nell’ultima parte della sua vita, Antonio rifiuto del santo a posare il suo sguardo sulle
donne tentatrici.
montagne. Alcuni andarono ad abitare den- era un personaggio famoso, che attirava
tro alberi cavi, altri nelle grotte e nei sepol- molti Cristiani desiderosi di fare la sua stes-
cri, altri ancora su isolotti sperduti nel mare. sa scelta. Il suo modello fu imitato e si diffu- quest’uomo prodigioso, per pregare con lui,
I monaci affrontavano il diavolo a tu per tu e se in tutto l’Oriente. per chiedergli miracoli, intercessioni, consi-
gli ridevano in faccia, ammansivano i ser- Non tutti gli eremiti erano austeri e schivi gli. Simeone veniva consultato anche su im-
penti e le aquile, dialogavano con i lupi e con come Antonio. Altri amavano esibirsi adot- portanti questioni politiche.
i leoni. tando comportamenti bizzarri e teatrali, co- È dunque evidente che l’eremita era una fi-
I più eroici di questi asceti facevano quasi a me Simeone Stilita, uno dei più famosi ere- gura ambigua. Il suo ritiro dal mondo, so-
gara nella ricerca di comportamenti estremi miti del IV secolo: dopo aver attraversato prattutto se praticato in modo estremo, lo
che rendessero clamoroso il loro distacco una lunga serie di durissime prove, arrivò in- rendeva celebre. La celebrità poneva fine al-
dal mondo. La mortificazione del corpo, la fine al passo decisivo: salì su una colonna (in la sua solitudine, e in certo modo smentiva la
macerazione fisica, la rinuncia al cibo fino al greco sty`los, da cui il nome di quell’eremita) scelta iniziale. L’eremita famoso faceva di-
livello minimo della sopravvivenza suscita- alta diciassette metri, nell’entroterra roccio- scepoli e indirizzava le coscienze. Proprio
vano l’ammirazione dei fedeli. so di Antiochia di Siria, e vi restò per per questo l’eremitismo non fu un fenome-
Il fenomeno ebbe origine in Egitto, il paese trent’anni, fino alla morte. La sua celebrità no marginale, che interessò solo pochi indi-
che con le sue immense distese di sabbia ga- divenne immensa: migliaia di persone af- vidui, ma uno dei fenomeni più importanti
rantiva l’isolamento più completo e l’habitat frontavano lunghi viaggi per venire a vedere del cristianesimo tardoantico.
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