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Unità 20
L’età della crisi e delle riforme
prannome), il dio-sole venerato in Siria, introdusse riti esotici, dedicò al dio splendidi † Severo Alessandro
templi e gli tributò i massimi onori, anteponendolo alle antiche divinità romane. Lo stes- a caccia, 230
so imperatore era sacerdote di quel culto e mostrava di preferire queste funzioni alla ca- [Cleveland Museum of Art,
Cleveland, Ohio, Usa]
rica tipicamente romana di pontefice massimo. Dichiarò apertamente, in senato, di non In questa coppa è raffigurato un
amare i campi di battaglia: «Non amo appellativi che vengano dalla guerra e dal sangue: giovane a cavallo mentre caccia,
chiamatemi pure Pius Felix». Fece inoltre scalpore l’enorme influenza che avevano a cor- identificato dagli studiosi in Severo
Alessandro anche in base
te le donne e soprattutto la madre del principe, Soemia, vera padrona dello Stato: i se- all’iscrizione – Alexander homo felix
natori non perdonarono mai a Elagabalo l’affronto da loro subìto quando il sovrano fece pie zeses cum tuis («Alessandro,
uomo fortunato, bevi e vivi fra i tuoi
partecipare la madre ai lavori della loro assemblea. Non era mai accaduto, in secoli di sto- fedeli»). Il testo presenta la
ria, che una donna sedesse tra i senatori. Si diceva inoltre che il senato della capitale fos- commistione linguistica di greco (pie
zeses, «bevi e vivi») e latino,
se ormai sostituito da un «senatino delle donne» insediato nel palazzo imperiale. Nessu- entrambi espressi graficamente con
no quindi si meravigliò quando, nel 222, i pretoriani uccisero l’impera- l’alfabeto latino, a significare
l’intima unità dell’impero.
tore e la madre: il corpo del sovrano fu gettato nel Tevere, tra l’en-
tusiasmo della folla.
Un nuovo Alessandro? Fu proclamato imperatore un
altro quattordicenne, il cugino del defunto principe,
Severo Alessandro (222-235). I primi dieci anni del
nuovo regno furono un periodo di pace durante il
quale l’imperatore, consigliato e guidato dalla
madre Mamea, cercò di restituire dignità al se-
nato e di garantire ai sudditi una buona ammi-
nistrazione. Nel 230, Severo Alessandro aveva
ormai l’età per tentare l’avventura delle armi.
Le aspettative del popolo erano molto alte:
quell’imperatore che portava lo stesso nome
del grande conquistatore macedone sembrava
chiamato a un destino glorioso.
Sullo scenario orientale la situazione si evolveva:
nel 227 il re parto Artabano V era stato vinto e uc-
ciso dal persiano Ardashir, della dinastia dei Sasa-
nidi. Come un tempo i Parti si erano sostituiti ai Per-
siani, così ora questi ultimi prendevano il posto dei Par-
ti. Lo Stato persiano era appunto la diretta continuazione
di quello partico, sotto una diversa dinastia. La campagna mi-
litare condotta da Severo Alessandro contro i Persiani conseguì
qualche pallido successo, al prezzo però di perdite molto gravi. L’imperatore GUIDAALLOSTUDIO
celebrò comunque un fastoso trionfo, ma il suo prestigio tra i soldati era ormai irrime- 1. In cosa consisteva l’annona
diabilmente compromesso. Nel 234 il sovrano fu costretto a intraprendere una campagna militare? Chi la pagava?
contro la tribù germanica degli Alamanni che effettuava incursioni entro i confini del- 2. Che cosa proclamava l’editto di
Caracalla del 212?
l’impero. Questa volta i risultati furono ancora più deludenti. Così il nome di Severo Ales- 3. Chi era El Gabal?
sandro andò ad aggiungersi all’ormai lungo elenco di imperatori uccisi dai loro soldati. 4. Dove si trovava il regno dei
Con la morte di questo imperatore ebbe fine la dinastia dei Severi. Persiani?
5. Sull’orlo della catastrofe
Un rude imperatore soldato La congiura era stata organizzata da un ufficiale di origi-
ni modestissime, proveniente dalla Tracia: Giulio Massimino, passato alla storia con il no-
me di Massimino il Trace (235-238). Questo rude guerriero era noto soprattutto per la
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