Page 472 - Profili di Storia
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Dossier
Gli spettacoli e il consenso
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Marziale, Epigrammi, X, 50 pato alla vita nel fiore della giovinezza, e ag- 2. I neri cavalli della morte.
gioghi così presto i neri cavalli . Questa me- 3. La meta ha qui un duplice significato: indica il tra-
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Rompa la Vittoria nel suo dolore le palme ta verso cui sempre ti affrettavi col tuo coc- guardo da raggiungere nella pista del circo e il termi-
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idumee , batti, o Favore, il nudo petto con chio e rapidamente raggiungevi perché ti è ne della vita.
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mano crudele; l’Onore muti il suo abito e tu, stata posta tanto vicina nella vita?
o Gloria, afflitta getta alle inique fiamme,
come offerta, la tua chioma ornata di coro- 1. Le palme sono dette idumee dall’Idumea, una re-
na. Oh, delitto! Tu muori, o Scorpo, strap- gione della Palestina ricca di palme. GUIDAALLALETTURA
1. Che cosa piange il poeta Marziale?
Emozioni e personaggi del Circo.Un’orgogliosa contabilità
Nelle epigrafi funerarie degli aurighi, una fulgida carriera veniva ricordata come motivo di gloria
imperitura. Per questo l’iscrizione che commemora Gaius Appuleius Diocles elenca, con una pre-
cisione quasi burocratica, lo straordinario curriculum di questo celebrato auriga di origine spa-
gnola: una sequenza ininterrotta di vittorie e di premi che si dipana in un lungo percorso sempre
in ascesa, accompagnato dalla fama e dalla ricchezza.
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Inscriptiones Latinae Selectae, 5287 cipali, 32 dei quali di 30.000 sesterzi [...], In 815 gare prese il comando all’inizio del-
28 di 40.000 sesterzi [...], 29 di 50.000 se- la corsa e lo tenne fino alla fine.
Gaius Appuleius Diocles, auriga della fa- sterzi [...] e 3 di 60.000 sesterzi. In 67 gare vinse rimontando lo svantaggio.
zione Rossa. Nelle gare a coppie conquistò 347 vittorie,
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Nato in Lusitania, Spagna. Età: 42 anni, 7 incluse 4 con carri a tre cavalli e premi di
mesi, 23 giorni. 15.000 sesterzi. 1. La gara di apertura era la prima della giornata ago-
Gareggiò prima per la fazione Bianca, a par- Nelle gare a tre ebbe 51 vittorie. nistica nel circo, quella di maggior risalto.
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tire dal 122 d.C., e conquistò la sua prima In totale fu premiato 2900 volte. Oltre alle 2. Erano gare a cui partecipava un solo concorrente
vittoria nel 124 d.C., per la stessa fazione. sue 1462 vittorie, fu secondo 861 volte, ter- per ogni fazione, quindi quattro in tutto.
Nel 128 d.C. gareggiò per la prima volta con zo 576 volte, e quarto una volta, quando il 3. Erano gare che schieravano due concorrenti per
la fazione Verde. Nel 131 d.C. conquistò la quarto premio fu di 1000 sesterzi. Non ot- ciascuna fazione, otto in tutto.
4. A queste gare partecipavano tre carri per ciascuna
sua prima vittoria per la fazione Rossa. tenne piazzamenti 1351 volte. fazione, dodici in tutto.
Totale: guidò carri a quattro cavalli per 24 [...] Vinse complessivamente 35.863.120
anni. Ebbe 4257 partenze, con 1462 vitto- sesterzi.
rie al primo posto, 110 di esse in gare di In gare di carri a due cavalli, fu per 3 volte GUIDAALLALETTURA
apertura . Nelle gare singole ebbe il primo primo: una volta gareggiando con i Bian- 1. Grazie a cosa l’auriga Diocle raggiunse fama
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posto 1064 volte, vincendo 92 premi prin- chi, due con i Verdi. imperitura?
La natura selvaggia nel cuore di Roma
Insieme al circo, l’anfiteatro era il luogo in cui si tenevano gli spettacoli più amati. Il program-
ma, che si svolgeva di solito dall’alba al tramonto, quando non fino a notte fonda, comprendeva
varie esibizioni. Nell’arena lottavano tra loro animali selvatici ed esotici, si rappresentavano le
cosiddette «cacce» (venationes) in cui uomini combattevano contro animali feroci e, soprattut-
to, si facevano combattere uomini l’uno contro l’altro, in duelli che terminavano solitamente so-
lo con la morte di uno dei due contendenti. La passione del pubblico era inoltre alimentata dal-
le scommesse.
Le caratteristiche di questi spettacoli ci aiutano a comprendere la psicologia collettiva che ne as-
sicurò il grande e secolare successo. Il circo era infatti il luogo dove il popolo romano entrava in
contatto con la barbarie e con il mondo selvaggio. Nello spazio circoscritto dell’arena irrompeva-
no uomini di origine barbara, oppure individui di infima origine (schiavi, poveri), che non com-
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