Page 468 - Profili di Storia
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                                                                                   Gli spettacoli e il consenso



                         quasi come l’Austro incalza le onde sfrenate           che nascondono l’origine delle sorgenti,
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                         quando il coro delle Pleiadi squarcia le nubi;         il Tigri impetuoso, l’Oceano popolato di mostri,
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                         instancabile nell’assaltare le schiere nemiche         che urla davanti ai Britanni lontani,
                         e nello spingere il cavallo fremente                   la terra di Gallia che non teme la morte,
                         in mezzo alla mischia.                                 la terra d’Iberia ostinata.
                         Come precipita l’Aufido dalle forme di toro,           Te venerano i Sigambri sanguinari ,
                                                                                                           13
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                         che scorre davanti al regno di Dauno in Apulia ,       deposte le armi.
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                         quando infuria e medita
                         disastrosa alluvione sui campi coltivati,
                         così Claudio con grandi assalti                       6. Vento che soffia dal sud.
                         ha disfatto le schiere ferrate dei barbari,           7. Figlie del Gigante Atlante, furono trasformate in altrettante stelle che costitui-
                         falciando dai primi agli ultimi,                      scono la costellazione omonima.
                         ne ha ricoperto il terreno,                           8. Il nome antico del fiume Ofanto, che attraversa la Puglia; i fiumi venivano tal-
                         vincitore senza perdite,                              volta paragonati poeticamente ai tori per la forza impetuosa della loro corrente.
                                                                               9. Secondo la tradizione, Dauno, figlio del re dell’Arcadia, era sbarcato in Puglia e
                         forte del tuo esercito, del tuo consiglio,            vi si era stanziato, scacciandone i precedenti abitanti.
                         dei tuoi auspìci.                                     10. Si riferisce alla vittoria riportata da Tiberio (Claudio) nel 15 a.C. sui Reti, quin-
                         A te la Fortuna infatti,                              dici anni (tre lustri) dopo la vittoria di Augusto su Antonio e Cleopatra.
                         dal giorno in cui Alessandria in ginocchio            11. I Càntabri, popolazione stanziata sulla costa atlantica della Spagna, furono sot-
                         spalancò i porti e la reggia deserta,                 tomessi definitivamente nel 19 a.C. da Agrippa, famoso comandante e fedele col-
                         ha ridato propizia, nel terzo lustro ,                laboratore di Augusto, nonché suo genero. Si accenna poi alla riconciliazione con
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                                                                               i Parti (Medi) e all’estensione della presenza di Roma verso nord-est (gli Sciti del
                         vittorie di guerra,                                   Caucaso) e verso oriente (gli Indi).
                         e alle imprese compiute                               12. Antico nome del Danubio.
                         ha assegnato la gloria e l’onore auspicato.           13. Una popolazione germanica stanziata lungo i confini settentrionali, tra Gallia e
                         A te, tutela vivente d’Italia                         Germania.
                         e di Roma sovrana,
                         guardano ammirati i Càntabri, prima indomabili,
                         i Medi, gl’Indi, gli Sciti nomadi .                   GUIDAALLALETTURA
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                         A te obbediscono il Nilo e l’Istro 12                 1. In che modo Orazio rende onore ad Augusto?




                        Lode dell’Italia
                        Nel 31 a.C., prima di affrontare l’ultimo scontro con Antonio, Ottaviano aveva ottenuto un so-
                        lenne giuramento di fedeltà da tutta l’Italia. In questo modo, oltre a procurarsi un poderoso so-
                        stegno, egli era abilmente riuscito a dare un suggestivo valore ideologico alla sua azione: Roma e
                        l’Italia, strette intorno a lui, affrontavano una lotta mortale con l’Oriente infido, rappresentato da
                        Antonio e da Cleopatra. Anche per questo, nella cultura dell’età augustea la celebrazione dell’I-
                        talia divenne un tema di grande rilievo: celebrazione della sua storia, come in Livio e nell’Eneide
                        di Virgilio, o della sua natura, come nelle Georgiche dello stesso Virgilio. L’elogio di città e regio-
                        ni era un genere risalente alla cultura greca (famose per esempio le lodi dell’Attica), ma l’Italia era
                        adesso cantata come la terra più felice di tutte.


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                         Virgilio, Georgiche, II, 136-176    fitte ; ma biade orgogliose e l’umore mas-  3. La più grande di un gruppo di mitiche isole collo-
                                                                4
                                                             sico di Bacco li ricolmano; li coprono oli-  cate nel Mare Arabico.
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                         Ma né le selve dei Medi, terra ricchissima,                              4. Virgilio si riferisce alla Colchide, lungo la costa
                         né il maestoso Gange e l’Ermo torbido d’o-                               orientale del Mar Nero, dov’era ambientato il mito di
                         ro potrebbero gareggiare per meriti con                                  Giasone e Medea. Grazie alla magia di Medea, l’eroe
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                         l’Italia, non Battra né gli Indi e l’intera  1. Il fiume Ermo (chiamato anche Pactolo), che at-  greco riuscì a domare i tori di Vulcano, che spirava-
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                         Panchèa pingue di arene che portano in-  traversava la Lidia, e il Gange, erano noti nell’anti-  no fuoco dalle narici; per mezzo di questi buoi egli
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                                                                                                  arò un campo e vi seminò denti di drago; ne nacque-
                                                              chità come fiumi che portavano oro nelle loro acque.
                         censo. Questi luoghi non rivoltarono tori  2. La Battriana, una delle province orientali dell’im-  ro però guerrieri che combatterono contro di lui.
                         spiranti fuoco dalle narici, per seminare i  pero persiano. Era una regione molto fertile e di  5. Si riferisce al vino (connesso con il dio Bacco) Mas-
                         denti del mostruoso drago, né vi spuntò  grande importanza commerciale, come tramite per i  sico, che prendeva il nome dal monte della Campa-
                         una messe di guerrieri irta d’elmi e di aste  contatti tra l’Estremo Oriente e l’Occidente.  nia dove era la sua zona di produzione.
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